Materazzi non le ha mai mandate a dire, in campo e fuori, con avversari e compagni di squadra. Colonna portante dell'Inter per un decennio abbondante e campione del mondo con gli azzurri nel 2006, dopo aver mosso i primi passi da allenatore in India è tornato in Italia per dedicarsi alla famiglia. Interpellato dalla stampa sulla questione Real-Juve che continua a tenere banco, non si è tirato indietro.
Parlando di Buffon, ha definito comprensibile il comportamento del portiere bianconero, che a pochi secondi dal termine della gara ha visto fischiare un rigore di cui ancora oggi si discute. Le veementi proteste che hanno portato all'espulsione e le dichiarazioni nel post gara hanno diviso l’opinione pubblica e Materazzi non usa giri di parole per sottolineare come a Gigi sia stato riservato un trattamento speciale, almeno rispetto a quanto pubblico, tifosi e addetti ai lavori avrebbero fatto con lui: "Avrei voluto vedere se fosse successo a me, in quanti avrebbero preso le mie parti come hanno fatto con Gigi, che è stato difeso a spada tratta".
Intervistato da Premium Sport, l'ex 23 neroazzurro parla del momento importante della sua Inter, di come la lotta a tre per la Champions con Lazio e Roma si deciderà probabilmente all'ultimo turno, quando la squadra di Spalletti affronterà proprio i biancocelesti di Inzaghi all'Olimpico. A proposito, impossibile non richiamare alla mente quel Lazio-Inter del 5 maggio 2002, quando Materazzi e compagni caddero rovinosamente nella capitale consegnando lo scudetto nelle mani della Juve.
Un accenno anche a come, stando al suo parere, le polemiche nei confronti di Icardi siano del tutto sterili: "Mi vien da ridere perché uno che fa 25 gol a campionato non ha bisogno di fare salti di qualità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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