Ciao Milan. E, per ben che vada, ciao anche alla trasferta di Birmingham contro l'Aston Villa di mercoledì prossimo. La Juventus dovrà infatti rinunciare a Dusan Vlahovic uscito a pochi minuti dal termine del match tra Serbia e Danimarca - almeno per i prossimi due impegni, certo non banali. Alla ripresa del campionato, sabato al Meazza, Thiago Motta dovrà quindi inventarsi un centravanti per rendere credibile il peso offensivo della sua Juventus: uno dei candidati sarà certamente Yildiz, che lascerebbe così la fascia sinistra per giocare da falso nove. In alternativa, lo stesso ruolo potrebbe ricoprirlo uno tra Weah e Mbangula: nessuno dei due o dei tre, visto che nemmeno il turco è nato come attaccante centrale giocherebbe nella propria zona di comfort, ma bisognerà fare di necessità virtù. Milik, assente da giugno (ginocchio), non tornerà infatti prima di fine dicembre e Nico Gonzalez che alla Fiorentina ha ricoperto ogni tanto anche il ruolo di prima punta è pure lui fermo ai box ormai da settimane: difficile infine immaginare il ricorso alla Next Gen, attualmente ultima in serie C e nelle cui fila ci sono comunque Tommaso Mancini (classe 2004, 0 gol finora), l'ex romanista Afena-Gyan (2003, 1) e Lorenzo Anghelè (2005, 0).
Bisognerà insomma arrangiarsi, non senza dimenticare che durante questa sosta per le nazionali dopo Bremer ha anche terminato la propria stagione Cabal (crociato del ginocchio sinistro). Del resto Vlahovic è stato spremuto probabilmente oltre il lecito, complici la coperta corta di una rosa al cui interno non è presente un vero sostituto di ruolo (a parte il già citato Milik) e un mercato nello specifico insufficiente. Il serbo è stato così impiegato sempre dall'inizio: 16 presenze da titolare su altrettanti incontri (12 di campionato e 4 di Champions), raccogliendo 1289' (8' in meno dell'altro stakanovista Cambiaso) e 9 gol. Tutto quello che ha potuto fare Thiago Motta è stato risparmiargli qualche finale di partita, giusto per fargli tirare un po' il fiato nella speranza che tanto bastasse per non incorrere in uno stop. Come non detto, invece: il ct Stojkovic e la Serbia hanno avuto bisogno di lui, che ha risposto presente («avere una punta al mio fianco, come accade in nazionale con Mitrovic, mi aiuta a correre di meno e a giocare meglio») e che alla diciottesima presenza stagionale da titolare ha però dovuto alzare bandiera bianca.
Mettendo la Juve in difficoltà, in un momento certo non semplice della stagione dal momento che da sabato prossimo al 22 dicembre sono in programma otto partite: incrociando le dita lo stop non sarà comunque troppo lungo, pur se poi ci saranno da ritrovare la migliore condizione e il buon umore.
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