La prima volta del Monza è una sentenza per la Juve

Brianzoli nella storia, torinesi nel caos totale. Allegri tace, Arrivabene lo difende. Però nessuno si fa da parte

La prima volta del Monza è una sentenza per la Juve

La prima volta del Monza vincente. La prima volta della Juventus sconfitta. La prima volta di Di Maria espulso. La prima volta di un amministratore delegato che ammette di essere il colpevole, dunque Arrivabene Maurizio, la prima volta di un altro amministratore che trattiene la sua storica euforia, dunque Galliani Adriano, infine la depressione sportiva, una delle mille quest'anno, dei cugini Elkann&Agnelli, la gioia dei fratelli Berlusconi. Tutte queste prime volte sono la didascalia di Monza 1 Juventus 0, ma zero dall'inizio alla fine, una sciagurata epoca della azienda bianconera contro l'inaspettata felicità del Monza che può presumere di avere vinto il primo scontro salvezza del campionato. Provo a metterla sullo scherzo, prendendo spunto dalle parole di Allegri che ha detto di divertirsi alle voci di un suo esonero. Voci che sono state smentite dal ceo Arrivabene il quale ha respinto come follia il licenziamento del tecnico che dovrà lavorare per altri quattro anni, mentre lui medesimo, cioè sempre Arrivabene, essendo al vertice di tutto, è il colpevole unico della situazione.

Bene, se ci fosse un minimo di coerenza, sostantivo estinto in casa juventina, lo stesso ad potrebbe fare un passo avanti e presentare le dimissioni al presidente Agnelli Andrea che, al cento per cento, le respingerebbe. Ma almeno un segnale di vita e invece continua il bla bla, le chiacchiere di repertorio, supportate da un bilancio disastroso, sia quello finanziario, sia quello sportivo. La Juventus è nel caos totale, i calciatori sono i primi responsabili, svuotati, pigri, non hanno mai tirato in porta sul serio a Monza non al Bernabeu, è squadra scriteriata e senza un senso vero di gioco, ha smarrito la cattiveria che le permetteva di ristabilire partite strane e risultati critici, l'espulsione di Di Maria fa parte di questo momento negativo, l'argentino sta pensando ai propri muscoli, come Paredes, dunque al Qatar e, con la squalifica che potrebbe essere pesantissima per le parole dette all'arbitro prima di abbandonare il campo, si preparerà serenamente al viaggio con la sua nazionale.

La pausa della serie A arriva puntuale per la situazione Juventus ma non vedo davvero quali possano essere le grandi decisioni che questa dirigenza sappia e debba affrontare.

Allegri proseguirà a percepire il sontuoso denaro garantitogli dal suo presidente che non fiata su nulla, Nedved e Arrivabene non hanno il potere per intervenire e nemmeno di farsi da parte con un atto di dignità e coerenza, Cherubini è un fedele amico, non altro, dell'allenatore, quello che sta accadendo è la conseguenza di scelte e di gestioni sbagliate ma difese con presunzione scaricando le colpe sui dirigenti del passato, Marotta prima e Paratici, dopo, come se avessero agito a titolo personale, senza informare i vertici. Gloria al Monza e alla sua prima volta, firmata da un allenatore debuttante, Palladino, ex juventino. Una beffa? No, è il calcio. Il calcio che fa divertire Allegri.

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