Williams contro l'arbitro: "Ladro, non ho barato"

La Williams accusa il giudice di gara di sessismo: "Se fossi stata un uomo non sarei stata penalizzata così"

Williams contro l'arbitro: "Ladro, non ho barato"

Era la finale degli Us Open, quella che Serena Williams, come ogni campione, desiderava vincere. Invece la serata ha preso una piega che non avrebbe desiderato: battuta da Naomi Osaka in poco più di un'ora. Ma a rendere interressante il match non sono state tanto le azioni tra le due giocatrici, quanto più lo scambio di battute tra la Williams e l'arbitro.

Infatti, durante la partita, il giudice di gara per tre volte ha penalizzato la campionessa per "coaching", ovvero per aver ricevuto dei suggerimenti del suo coach, comportamento vietato nel tennis. Serena Williams, allora, si è scagliata contro l'arbitro, urlandogli di non aver commesso "coaching" e di non aver mai imbrogliato in vita sua. Poi ha preteso le scuse del giudice di gara, dandogli del ladro. La Williams è stata allora penalizzata di un game, che le ha fatto perdere il match.

Nella conferenza stampa, successiva alla partita, la campionessa ha accusato il giudice di sessismo, sostenendo che "se fossi stato un uomo tutto questo non sarebbe

successo", dato che "ho visto giocatori uomini dire di tutto ai giudici. Sono qui per lottare per i diritti delle donne e per l'uguaglianza femminile". Numerosi i messaggi di sostegno verso la Williams, da altre atlete e dai fan.

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