Wrestling, sospeso per due anni un arbitro: costrinse un 16enne a tagliarsi i dread

Nel New Jersey sospeso per due anni l'arbitro che costrinse un lottatore a tagliarsi i dread per evitare la squalifica

Wrestling, sospeso per due anni un arbitro: costrinse un 16enne a tagliarsi i dread

Alan Maloney, un arbitro di match di wrestling tra licei americani è stato sospeso per due stagioni dopo aver costretto Andrew Johnson, un 16enne di colore, a tagliare i dread prima di un incontro.

La decisione, riguardante il caso avvenuto lo scorso anno nel New Jersey, riferisce il quotidiano The Guardian è arrivata nella giornata di mercoledì. L'arbitro Alan Maloney costrinse il giovane Andrew Johnson della scuola superiore regionale Buena a farsi tagliare i dreadlocks se non voleva essere squalificato, come testimonia il video in cui si vede il ragazzino che si fa tagliare i capelli in prossimità del ring prima di affrontare l'avversario. Oltre alla sospensione di Maloney, è stato annunciato un addestramento obbligatorio per tutti gli arbitri e gli allenatori coinvolti nell’insegnamento nell'atletica delle scuole superiori.

Secondo l’indagine, tuttavia l’uomo ha seguito il protocollo visto che ai lottatori non è consentito avere capelli che arrivino oltre la nuca. Al ragazzo era stata data la possibilità di trovare qualcosa per poter coprire il capo, ma non trovando nulla ha preferito tagliarli che essere squalificato. I legali di Maloney hanno preferito non rilasciare dichiarazioni mentre l'avvocato di Andrew, Mike Frankel non si dichiara soddisfatto visto che chiedeva la radiazione a vita: ''Quell’uomo si è già macchiato di altri episodi di razzismo. A una persona che si macchia di tale colpe dovrebbe essere vietato l’arbitraggio''.

Secondo il quotidiano Courier Post infatti l'arbitro era già balzato agli onori della cronaca per un insulto razziale ad un arbitro di colore ma riuscì ad ottenere la sospensione della squalifica di un anno grazie alla partecipazione ad una campagna di sensibilizzazione contro l'alcol.

Nel caso in questione invece a Maloney era stato vietato di arbitrare durante la prosecuzione delle indagini e a marzo lui stesso aveva comunicato di aver intentato una causa per diffamazione e di aver perso 100.000 dollari per questa storia.

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