Sposini, si accende la speranza «Non è più in pericolo di vita»

RomaLamberto Sposini non è più in pericolo di vita. Ma la prognosi del giornalista rimane riservata e ci vorrà del tempo per valutare eventuali danni causati dall’emorragia cerebrale che lo ha colpito venerdì pomeriggio, pochi minuti prima di andare in onda con la Vita in diretta.
Il giornalista e conduttore tv ha passato la prima notte in modo tranquillo, dopo un delicato intervento chirurgico durato diverse ore. Nell’ospedale romano tanto caro a papa Giovanni Paolo II, operato qui ben sette volte, c’è cauto ottimismo. Lo staff medico del Gemelli, coordinato dai professori Giulio Maira e Roberto Proietti, parla di decorso post operatorio «regolare», anche se il paziente verrà tenuto in coma farmacologico almeno fino a lunedì. Nell’ultimo bollettino diffuso ieri si spiegava che le condizioni del giornalista sono «stazionarie» e che «risponde agli stimoli dolorosi». «Ora si parla di tempi e qualità del recupero - dice Michele Cucuzza, tra i primi ieri mattina a precipitarsi in ospedale -. Siamo in una fase di attesa, ma a quanto si è saputo Lamberto ha reagito positivamente ad alcuni stimoli. I medici mantengono il massimo riserbo, queste cose le cose che abbiamo sapute da colleghi e amici». Altre indiscrezioni, invece, sono meno rosee e svelano che l’emorragia sarebbe stata molto estesa e avrebbe colpito la parte sinistra del cervello, quella che coordina la parola e il movimento. Ma è presto per tirare le somme.
I familiari di Sposini sono tornati a casa ieri mattina, su consiglio dei sanitari, per poi fargli visita di nuovo nel pomeriggio. Ad aspettarli molti amici, tra i quali l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi, accompagnato dalla fidanzata Ingrid Muccitelli e dal direttore delle relazioni esterne della Rai Guido Paglia. «Facciamo in bocca al lupo a un uomo vivo che ha bisogno della nostra forza» ha commentato Milly Carlucci, aggiungendo che l’amico è in ottime mani e che il professor Maira ha operato anche la madre. Ieri sera la showgirl ha condotto la finalissima di «Ballando con le stelle», ma nessuno ha sostituito Sposini nella giuria e quel posto è rimasto vuoto. «Questo è già un messaggio - dice Guillermo Mariotto, anche lui giurato nello show -. Sto aspettando Lamberto con serenità, per farci altre risate insieme. Mi aspetto il meglio. È forte, fiero, orgoglioso, non molla. Adesso bisogna pregare e basta. Oggi è il giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II, qualcosa di buono accadrà». Parlando della trasmissione ha detto: «Se Lamberto avesse saputo che la finale non sarebbe andata in onda per colpa sua si sarebbe incavolato come una iena». Ma voci di corridoio sono pronte a giurare che le cose non sono andate così. Sembrerebbe infatti che ieri i protagonisti dello show avrebbero chiesto di bloccare il programma, ma il direttore di Rete si sarebbe rifiutato.
Polemica anche sulla scelta Rai di mandare in onda venerdì la «Vita in diretta» dopo il malore di Sposini. «Non sapevo che Lamberto stesse così male - ha ribadito ieri Mara Venier -. Mi hanno spiegato che aveva avuto una congestione e che la situazione era sotto controllo. Appena al primo blocco pubblicitario ho saputo di come stavano le cose ho detto basta». Sul presunto ritardo nei soccorsi (40 minuti per i colleghi Rai, 19 secondo l’Ares 118) faranno luce la Regione Lazio e la Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari. Il presidente Leoluca Orlando, infatti, ha detto di aver già chiesto al presidente Renata Polverini una relazione dettagliata. Intanto si è accertato che è stato proprio un medico del presidio Rai di via Teulada a indirizzare gli uomini del 118 all’ospedale Santo Spirito, con il quale aveva preso accordi telefonicamente. Un particolare che, per la Polverini, contribuisce a soffocare le polemiche sollevate pretestuosamente da alcuni sindacati medici.

«Il Santo Spirito ha prestato le cure necessarie per stabilizzare il grave quadro clinico e ha poi disposto il trasferimento verso il Gemelli, struttura di riferimento per la neurochirurgia - ha commentato il presidente del Lazio -. Il giornalista è stato soccorso e assistito nel migliore dei modi».

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