New York - «Siamo brutti, siamo vecchi, ma abbi
amo ancora grinta da vendere e vi faremo divertire». Con questa promessa Sylvester Stallone lancia il suo cast di cinquantenni nel nuovo film intitolato The Expendable: Bruce Willis, Dolph Lundgren, Mickey Rourke, Eric Robertson, Jason Statham, Jet Li e persino Arnold Schwarzenegger, tuttora governatore della California ma nostalgico del fascino hollywoodiano.
Stallone li ha riuniti sul set del film, che uscira domani nelle sale americane mentre lui già lo promuove nelle capitali europee. È la storia di un gruppo di mercenari ingaggiati per assassinare un perfido dittatore sudamericano: un copione col quale Stallone ha voluto rischiare. Riusciranno quei divi, star ormai sulla via del tramonto, e fisicamente un po’ andati, a divertire il pubblico? Stallone ha lasciato da parte effetti speciali e spesso anche l’intervento degli stunt man; i protagonisti si sono veramente presi a pugni, divertendosi come ragazzini, buoni contro cattivi. «Si - ammette Stallone -, ho fatto una strage, ma ho ucciso solo chi meritava di morire».
Purtroppo finora alla critica americana questo film infarcito di divi cinquantenni non è piaciuto. C’è chi, come Arianna Huffington, l’ha definito «un grande disastro, un gruppo di vecchietti che si pestano a vicenda e fanno pena». A detta di altri critici, invece, The Expendable ci riempirà solo di nostalgia per gli anni in cui Rocky, Rambo e gli eroi di Schwarzenegger e di Willis ci facevano correre al cinema. «Questo film è probabilmente l’ultima esplosione di testosterone di Stallone e della sua combriccola, prima che vengano rinchiusi in un ospizio per vecchi», chiude la sua cattivissima critica la Huffington. «Stallone crede di essere Clint Eastwood, ma non lo è - ha fatto eco un quotidiano texano -; i suoi personaggi fanno tutti un po’ pena».
Veramente i protagonisti non sono poi ottuagenari; niente sedie a rotelle, Alzheimer o paresi facciali; ma con i 55 anni di Bruce Willis, i 64 di Stallone, i 58 di Michey Rourke, i 47 del protagonista cinese di La tigre e il dragone - l’ex campione di arti marziali Jet Li - i 53 anni di Dolph Lundgren (il pugile russo Ivan Drago in Rocky IV) e i 63 del terminator Schwarzenegger - gravemente appesantito da qualche anno al timone della rovinosa economia californiana - la lista sembra risalire ai dorati anni Ottanta del mondo della celluloide.
Adesso il verdetto spetta al pubblico ed al botteghino. Con questa pellicola Stallone si lascia alle spalle la responsabilità di tenere in vita la casa di produzioni Lyonsgate, che sta lanciando The Expendable e che non può rischiare un altro, penoso insuccesso. Secondo il quotidiano Los Angeles Times, il miliardario Carl Icahn - che finanzia le pellicole della Lyonsgate - è stanco di perdere soldi e ha annunciato che dal successo (o dal fallimento) del film di Stallone dipenderà il futuro della casa cinematografica. Stallone ha ammesso inoltre di non aver visto un centesimo dagli incassi del sesto episodio di Rocky, uscito nel 2006. «Ho girato un film con 12 milioni di dollari - ha dichiarato al mensile GQ -, gli studios hanno guadagnato 250 milioni, ma chi ha visto nulla?».
Un nuovo insuccesso sarebbe disastroso per Stallone e molto dipende dal primo weekend di uscita di questa pellicola che il protagonista di Rocky - nel triplice ruolo di autore, star e regista - ha riempito di luoghi comuni. Basta visitare il sito http://www.hitfix.com/articles/2010-7-30-something-for-every-man-in-five-clips-from-the-expendables? per trovare i video delle scene piu cruciali: i cattivi naturalmente guidano un vecchio camioncino pick up con otto cilindri; da vecchi lupi di mare gli ultra cinquantenni mettono ancora in mostra un corpo ricoperto di tatuaggi; e per ricordare agli americani che questa, dopotutto, una volta era la patria del Far West, le sparatorie e gli arsenali paramilitari ci riportano in un classico da spaghetti western urbanizzato. Che dire delle motociclette stile Harley Davidson che qualcuno ancora cavalca?
Ignorando le cattiverie dei critici, Stallone è convinto che il suo film diventerà un block buster e batterà tutti i record. «Ho riunito in un solo film gli uomini più brutti di Hollwyood, anzi del pianeta - ha detto sornione ad un giornalista della Fox - e ne sono fiero. Siamo tutti pieni di rughe come dei vecchi guanti da baseball. Riuscire e metterli insieme, francamente, è stato un miracolo. Ma chi ha visto il film ha dichiarato che siamo tutti ancora sexy. Chissà, forse ci hanno confuso col cast di Twilight».
Stallone ha anche ammesso di aver dovuto mettere da parte le sue vecchie gelosie: «Ero sempre in competizione con Bruce e con Arnold. Quando ottenevano un copione migliore del mio, li odiavo». Stallone spera di replicare i suoi esordi; lui è davvero tenace, infatti all’epoca, sconosciuto, aveva insistito per anni prima che un produttore l’aiutasse a finanziare Rocky. Era il 1967; le scene sul ring l’avevano lasciato spesso acciaccato, così come la violenza di The Expendables gli ha causato una brutta lussazione ad una spalla.
«Devo ancora sottopormi a due interventi - racconta la star - ma non sento alcun male». E mentre sorride i suoi occhi s’illuminano ancora come quelli di Rocky Balboa e quelli, impenetrabili ma quasi divertiti, di Rambo.
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