Stm nel mirino dei fondi: scintille a Piazza Affari

Il titolo sale del 2,75%. Ubs e Société Générale ai clienti: comprate Gruppo ancora più appetibile con la probabile cessione delle memorie flash

da Milano

Stm corteggiata dai fondi private equity: così, ieri, il titolo del primo produttore di chip europeo è schizzato in alto del 2,7% a 15,13 euro. La voce che diversi fondi siano interessati al gruppo circola da tempo. A settembre lo scriveva Merrill Lynch, ieri è stata rilanciata da Ubs. In 6 mesi Stm ha guadagnato il 30%. In un report la banca d’affari svizzera precisa che dalla società «non ci sono conferme ufficiali», ma consiglia ai clienti di continuare a comprare il titolo fino a 20 euro, il 33% in più rispetto a ora. I francesi di Société Générale si spingono oltre, e in un studio confermano la raccomandazione buy (acquistare) con un prezzo che può crescere di un altro 35%.
Le due banche d’affari sono concordi nel dire che i margini saliranno presto grazie a un piano industriale che punta ad affidare sempre più a terzi la produzione. «È la stessa strategia di crescita utilizzata da Texas Instruments», spiegano della società. Secondo Goldman Sachs, dal 3Gsm World Congress Trade Show di Barcellona, «è arrivata la conferma che Stm continuerà ad essere il leader nella realizzazione di chip per il mondo wireless (22% del fatturato del gruppo, ndr)».
«Ma non è una questione di strategie, in pentola bolle dell’altro», spiega un operatore di una delle maggiori sim milanesi. Solo a dicembre Stm annunciava un profondo piano di ristrutturazione che prevede lo scorporo del comparto delle memorie Nor flash, settore che partecipa per il 16% all’intero fatturato del gruppo. Secondo gli analisti di Merrill Lynch, «lo scorporo è il primo passo verso la vendita del comparto». Mentre fonti interne alla società rivelano che «i colloqui per una cessione sono in fase avanzata». E con l’incasso, Stm diventerebbe ancora più attraente.
I rumors non si fermano qui. «Le voci circolano anche da noi – rileva un ricercatore all’interno del gruppo – sicuramente ci sono delle trattative per la cessione delle memorie flash, ma anche gli altri comparti sono in allerta».
Dal quartiere generale di Parigi non commentano e rimandano ai rigidi patti di sindacato che legano i principali azionisti. Stm è controllata da St Holding, società dove sono confluite le quote della Cassa depositi e prestiti (10% di Stm), il 6,6% di Finmeccanica e l’11% Areva, agenzia governativa francese. La holding che di fatto ubbidisce ai due esecutivi di Italia e Francia ha la possibilità di emettere azioni privilegiate Stm proprio per contrastare eventuali scalate ostili.
Ma è sempre da Parigi che spiegano che «il patto di controllo della holding scadrà a marzo 2008, mentre lo strumento della poison pill è solo una possibilità, non ha senso utilizzarla per operazioni amichevoli».

Secondo un analista, «una cessione dovrebbe ricevere il benestare dei due governi, al pari di una privatizzazione. Con le elezioni in Francia e l’instabilità in Italia non credo che un’operazione simile sia possibile a breve».

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