Il divieto di fumo all'aperto in tutta la città è partito tra le polemiche ma in maniera soft (almeno per ora). Ieri non sono state comunicate multe al debutto, anche se per le strade e ai tavolini non si faticava ad avvistare gente con la sigaretta accesa a meno di dieci metri di distanza da altre persone, e totalmente all'oscuro di correre il rischio di incappare nella nuova sanzione. A chi le chiedeva conto delle multe la vicensindaco Anna Scavuzzo, ieri mattina a margine del tradizionale concerto del primo gennaio a Palazzo Marino della Banda Musicale della Polizia Locale, Banda de I Martinitt e Banda d'Affori, ha precisato che «oggi i vigili faranno il loro lavoro e valuteranno su quali priorità concentrarsi: se sarà necessario fare delle sanzioni le faranno, se potranno intervenire nel prevenire dei comportamenti errati, anche questo potrà essere parte del loro lavoro. C'è anche il richiamo al rispetto delle norme, e può essere un passo avanti anche culturale. Non è sempre e solo necessario essere multati per comprenderne il senso». Dal centrodestra a Confcommercio Milano, il provvedimento è stato preceduto da ampie polemiche ma la vicesindaco difende la linea: «C'è un'abitudine che abbiamo bisogno di consolidare, quella di non fumare in prossimità delle persone. Non estendiamo un divieto togliendo la possibilità di fare qualcosa di meraviglioso. Invitiamo tutti ad avere più rispetto per la salute e le persone che non sono fumatrici e che desiderano continuare a non esserlo e quindi a non avere fumo passivo. Non si fuma laddove si può recare danno alle persone che ci stanno attorno». Ribadisce che «c'è un tema di salute innanzitutto, la correlazione tra fumo e malattie cardiopomolmonari è la scienza che la consegna, poi c'è il tema dello smog, possiamo discutere sulle percentuali ma che ci sia un contributo è evidente». Il consigliere di Europa Verde Carlo Monguzzi dice «avanti tutta con la città senza fumo, ma parlando con i cittadini. Quando approvammo il regolamento Aria e Clima che avrebbe vietato il fumo impegnammo la giunta ad una seria campagna di informazione e di persuasione che non è stata fatta, e infatti assistiamo a molta contrarietà. Un divieto che non sia preceduto da informazione adeguata diventa un autogol. Inizia almeno a farla da ora, senza che la giunta si trinceri solo dietro comunicati stampa. E indietro tutta verso provvedimenti oscuri come le zone rosse e la mancanza di musica a capodanno». Critico il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: «Il sindaco Beppe Sala ha stabilito che non si fuma per strada: mi sembra onestamente esagerato. La prossima volta ci si sceglierà un sindaco migliore». E parla da «ex fumatore tollerante. Ho smesso 6 anni fa, fumavo fino a due pacchetti di sigarette al giorno - racconta -, non mi facevo del bene né ai polmoni, né al portafogli».
Tant'è, per quanto soft l'anno nuovo si apre con un divieto e nel corso del 2025 ci sono altre stangate in arrivo. Dal primo ottobre scatterà il divieto di circolazione in Area B e Area C per le auto, gli autobus e i taxi a benzina Euro 3 (circa 20mila auto, fonte aci) . Lo stesso giorno verrà introdotto il divieto di circolazione per le moto e i ciclomotori alimentati a miscela (motore a due tempi) Euro 2, a diesel Euro 2 e a benzina (motore a quattro tempi) da Euro 0 a Euro 1.
Non ci sono ancora date ufficiali, ma molto prima scatterà l'estensione del ticket a pagamento per entrare in Area C anche nel weekend visto che è una misura fortemente voluta dal sindaco Sala. E avrebbe voluto inaugurare già lo scorso autunno la Ztl Quadrilatero ma la fornitura dei varchi elettronici è andata a rilento: il divieto di circolare nel centro-centro è comunque questione di (pochi) mesi.
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