Sul red carpet della Scala anche abiti e gioielli scintillano senza tempo

Come il collier indossato dalla Callas nel 1955 o come i pezzi unici e preziosi creati da Tiffany

Sul red carpet della Scala anche abiti e gioielli scintillano senza tempo

Un abito monocromatico lungo, nei toni del nero o del bianco, in raso o in seta, morbido o a sirena. In alternativa, sì al vestito al ginocchio, rigorosamente senza calze, abbinato a una clutch e a un sandalo gioiello con tacco medio senza plateau, per passeggiare nel foyer in modo elegante e naturale. Ecco come vestire per una prima teatrale, evitando le gonne a palloncino o troppo ampie, eccessivi ricami e paillettes. Ma d'obbligo una parure luminosa ed equilibrata, composta da girocollo in pietre preziose o cristalli, orecchini piccoli, anello e bracciale. Monili sorprendenti, raffinati e di design, come le collezioni di alta gioielleria proposte da Tiffany & Co.. La linea Blue Book mette in evidenza l'evoluzione di un patrimonio creativo di 179 anni, che quest'anno celebra l'esplorazione della natura e l'arte della trasformazione. «Dal profondo oceano fluttuiamo al bordo dell'acqua, dove regna la quiete. Poi, in superficie la vita cambia e la natura prende la sua prima boccata d'ossigeno», racconta Francesca Amfitheatrof. Per la maison la designer ha catturato la bellezza del mondo marino, arricchendo strutture praticamente invisibili con diamanti e pietre preziose colorate, che massimizzano il movimento e i giochi di luce, come il bracciale flessibile con diamanti rotondi che scorrono intorno a preziosi squadrati e a forma di pera. Qui l'abilità nel montaggio degli artigiani è espressa al massimo. Alle intenditrici non passeranno inosservati i Tiffany Yellow Diamonds degli anelli, che irradiano calore ed energia, e lo zaffiro giallo da 22,11 carati, circondato da una nuvola di diamanti bianchi in un girocollo che ricorda il sole. E dichiareranno amore eterno alla tripla collana di pietre verdi e blu, con un pendente acquamarina di 52,80 carati che conduce l'occhio in profondità. Ancora. Chiunque voglia stupire con raffinatezza indossi un pezzo della collezione Masterpieces, capolavori di fantasia presentati a luglio a Parigi durante la haute couture e divisi in due temi: Tiffany Prism e Ribbons. I Prism s'ispirano al lavoro «plique-à-jour» di Louis Comfort Tiffany, il primo direttore creativo del marchio, venerato per l'uso magistrale della luce e del colore. La gamma Ribbons, invece, gioielli a drappeggio e a cascata senza peso allo stesso tempo classici e futuristici, ricorda l'eleganza senza tempo di Audrey Hepburn. Esempi mozzafiato sono il braccialetto di diamanti che avvolge il polso come la seta e la collana in platino con sette livelli di diamanti rotondi che accarezzano dolcemente il corpo. Qui il design, imponente ma versatile, consente di passare a un girocollo di dimensioni diverse a seconda del look desiderato. Proposte di grande fascino, senza tempo ma moderne, che sottolineano l'innovazione progettuale e sperimentale della maison.

Del resto, anche questa è la Scala.

Perché chi ha dimenticato il collier che Maria Callas indossò nel 1955, quando interpretò la Traviata di Luchino Visconti? O la straordinaria collezione di gioielli di Enrica Invernizzi, invidiata da tutte soprattutto per una collana di smeraldi di Van Cleef & Arpels? E che dire di Ljuba Rizzoli, moglie dell'editore Andrea, celebre per le sue parure in diamanti e pietre preziose?

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