Un super contratto per Ibm dal Gruppo Monte Paschi

Le banche continuano a guidare la spesa It: l’istituto di credito rinnova, per 260 milioni di euro, l’accordo con Big Blue e stima di risparmiare con la sua collaborazione 48 milioni in sei anni

Un super contratto per Ibm dal Gruppo Monte Paschi

260 milioni di euro per un solo contratto. La mega commessa se l’è aggiudicata Ibm Italia che ha perfezionato un accordo con uno dei maggiori istituti di credito italiani, il Gruppo Monte Paschi, per un contratto di fornitura ad ampio raggio di servizi informatici. E non basta, perché il contratto, siglato nei giorni scorsi, non è altro che un prolungamento di quello già in essere dal 2003. E sommando i due importi ammonta a 420 milioni di euro il giro d’affari realizzato da Big Blue con il suo affezionato cliente senese.

Obiettivo dell’accordo tra Ibm e Mps, è la riduzione dei costi e il contemporaneo miglioramento dell’efficienza del Consorzio Operativo del Gruppo Mps, la società - nata nel 2000 con la fusione dei sistemi informativi di Banca Mps e Banca Toscana - interamente controllata dal Gruppo che fornisce servizi di back office e di Ict a tutte le banche della galassia Mps.

In pratica il Consorzio Operativo, che da qualche anno ha intrapreso una nuova strategia di “riallineamento” e “riavvicinamento” della componente Ict (Information communication technology) con le reti commerciali delle banche, rinnova la collaborazione con Ibm per realizzare alcuni importanti progetti previsti dal proprio master plan e dal piano industriale del Gruppo, tra cui probabilmente il completamento della transizione - già in corso da più di un anno - a un modello infrastrutturale tutto basato tecnologie dell'ultima generazione.

Il risparmio per il Gruppo Monte Paschi è stimato attorno ai 48 milioni di euro per i sei anni di durata del contratto.

Un risparmio, spiega un comunicato delle due società, che scaturirà dallo spostamento della relazione tra Consorzio e Ibm “da una logica di fornitura a una logica di servizio”, in cui “i servizi core di produzione” saranno “basati su un modello di erogazione flessibile e dinamico, con un costante allineamento fra i volumi e la spesa It” e tra “la capacità di gestire picchi elaborativi ed esigenze estemporanee”.

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