Super Sarah sbanca gli ascolti tv E' lei la vera anti Obama

Audience record per il dibattito con Biden. Nei sondaggi Obama si rafforza, ma è la Palin il vero rivale. E gli strateghi repubblicani ora puntano tutto su di lei

Super Sarah sbanca gli ascolti tv 
E' lei la vera anti Obama

Ormai più che un fenomeno politico, è un caso da psicanalisi collettiva. Non tutti la amano, anzi molti la odiano, ma tutti, proprio tutti, la cercano. Sì Sarah Palin ha stregato l'America. Giovedì notte ben 69,9 milioni di americani hanno seguito in tv il duello tra lei e Joe Biden, record di sempre per i dibattiti tra due vicepresidenti. Quello precedente era di 56,7 milioni e risaliva al 1984, quando Geraldine Ferraro - prima donna candidata come numero due della Casa Bianca - affrontò George Bush senior. Sarah e Joe hanno battuto anche McCain e Obama, che una settimana fa sono stati seguiti da 17 milioni di persone in meno.

A onor del vero più Sarah che Joe. Il senatore democratico è una vecchia conoscenza della politica americana e non incuriosisce proprio nessuno. Quei 70 milioni erano tutti per lei. Agguerriti, incuriositi e alla fine tutt'altro che sazi, perché la Palin ha sorpreso tutti. Chi non la sopporta sperava che ripetesse le catastrofiche interviste rilasciate la scorsa settimana, ma è rimasto deluso. Nessuna topica. Persino Hillary Clinton ieri ha ammesso che la governatrice dell'Alaska si è comportata meglio del previsto: «È stata molto brava, dimostrandosi un'oratrice efficace e misurata». Chi simpatizzava per lei ora la adora, esaltato dal suo linguaggio familiare e dalla sua mimica travolgente. L'immagine in cui fa l'occhiolino allo spettatore spopola su Internet e in tv; nessuno prima di lei aveva osato affrontare un dibattito politico di questo livello con tanta disinvoltura. Chi era indeciso, ora lo è ancor di più, sedotto dalla personalità di Sarah, ma incerto sulla sua caratura politica che resta ancora fragile, nonostante i vistosi miglioramenti mostrati giovedì sera.

I sondaggi lo confermano: Joe Biden è risultato più convincente di Sarah con un margine di 45 a 38%. La ragione è intuibile: in un momento di grande crisi l'America vuole essere rassicurata e la solida pacatezza del numero due democratico ha placato le ansie di molti elettori. E anche Obama rafforza il suo vantaggio su McCain, attestato ieri tra il 6 e l’8%. Ma quanto a simpatia la Palin stravince e gli strateghi del partito repubblicano sono convinti che abbia ulteriori margini di miglioramento e che possa convincere molti elettori indecisi. Per questo hanno deciso di darle un ruolo centrale nella campagna elettorale. Cambia tutto: mentre fino a tre giorni fa la tenevano lontana da giornalisti, da oggi verrà incoraggiata a rilasciare il maggior numero di interviste, soprattutto televisive. Inoltre sarà usata come catalizzatore per raccogliere fondi; quando lei è presente a un evento o a un comizio i sostenitori repubblicani aprono più volentieri il portafoglio.

Insomma Sarah piace più di McCain alla base del partito. Non è una novità. In questo momento è l'unico politico che può affermare di essere davvero vicino al popolo. E non solo perché si presenta come una tipica Hockey Mom (le madri che pazientemente accompagnano i propri figli alle partite di hockey o di calcio) e compra pacchi da sei lattine di birra come fa l'americano medio. La sua dichiarazione fiscale, pubblicata ieri, rivela un tenore di vita tutto sommato normale. Lei e il marito hanno incassato 166mila dollari nel 2007, pari a circa 120mila euro. Non male, ma è un reddito in linea con molte famiglie della classe media americana a doppia entrata; mentre il loro patrimonio è valutato a un milione di dollari, incluse due case in Alaska. Stanno bene, dunque, ma molto meno di John McCain e di Barack Obama (miliardario uno, milionario l'altro), ma anche di Joe Biden, che in dieci anni ha dichiarato proventi per 2,4milioni di dollari, con una media di 240mila dollari all'anno.

Insomma nessuno può accusarla di essersi arricchita con la politica, virtù rara

in un'America nauseata dalla corruzione di Washington. I fiscalisti hanno scoperto una sola irregolarità e sospettano che Sarah non abbia dichiarato rimborsi spese per 17mila dollari. Una leggerezza ininfluente.

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