MilanoEra il 1970 quando, con la versione desordio di Jimny, lLj10, Suzuki lanciava sul mercato il primo vero fuoristrada compatto in grado di inaugurare la categoria tutta nuova dei piccoli 4x4 polivalenti: una vettura in seguito capace più di ogni altra di far conoscere agli italiani il marchio di Hamamatsu per fissarlo indelebilmente nellimmaginario degli appassionati. Che in questi primi 40 anni ne hanno potuto apprezzare le qualità di veicolo duro e puro, modificato già con la seconda generazione introdotta nel decennio successivo, per piegarsi a uno stile più accattivante e a un maggiore comfort pur senza tradire lo spirito orginario.
È la parabola evolutiva di una vettura scoperta di 3 metri che - nata attorno a un telaio a longheroni munito di sospensioni con molla a balestra e a un motore bicilindrico due tempi di 359 cc e con unabitacolo a tre posti, poiché il quarto è occupato dalla ruota di scorta - è cresciuta per mantenere il proprio appeal approdando negli anni 80, con la versione Sj410 (4 cilindri a 4 tempi da 970 cc), a un modello ancor più versatile, che solo nel 1998 ha lasciato il posto alla generazione successiva, finalmente siglata con il nome originale Jimny anche nei modelli destinati allexport. È la svolta che rende la vettura più cittadina e attraente, grazie a un design mordido e arrotondato, per un pubblico più ampio e trasversale che la consacra a icona del fuoristrada. Con la riprogettazione si dota di motori 1.3 benzina e 1.
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