La Svizzera boccia l’«avvocato bestiale»

Cani, gatti e animali domestici vari si difendono benissimo da soli. Insomma, non hanno alcun bisogno che un principe del foro difenda i loro diritti. Almeno così la pensano gli svizzeri che hanno bocciato, a stragrande maggioranza, l’istituzione dell’«avvocato bestiale»: che non è il soprannome appioppato al difensore più scarso del tribunale, ma la figura giuridico-istituzionale che quei buontemponi degli animalisti elvetici sognavano di istituire in tutti i cantoni.
Invece i cittadini hanno messo a cuccia un referendum che neppure i radicali italiani hanno mai immaginato: il «difensore civico per le bestie maltrattate», una sciocchezza bella e buona; tanto che la proposta è stata rispedita al destinatario.
Gli svizzeri, quindi, adorano più la cioccolata e gli orologi di quanto amino i bau bau e i micio micio? Neanche per sogno. La verità è che gli svizzeri ritengono che la legge in vigore garantisca già la protezione di cani, gatti, tartarughine, criceti, fino all’ultimo dei pesci rossi. Insomma, una legislazione all’avanguardia che sembra scritta dal commissario Rex in combutta con Noè, Rin Tin Tin e Furia cavallo del West e, ovviamente, il proprietario della mucca bianco-lilla della Milka...
Il «no» ha vinto in tutti i cantoni, con il 70,5% contro il 29,5% dei «sì», al termine di un’intensa campagna in un Paese dove «gli animali sono tra i più protetti al mondo». Appunto, allora che bisogno c’era di questo referendum?
Fatto sta che la consultazione per istituire in ogni cantone un «avvocato» d’ufficio per le bestie era stata proposta dalla Società svizzera per la protezione degli animali, tale figura esiste solo nel cantone di Zurigo, nel 1992.
Gli svizzeri, che spendono l’equivalente di 460 milioni di euro all’anno per soddisfare la loro passione per gli animali, hanno seguito così le raccomandazioni del loro governo e dei partiti di destra, che considerano sufficiente la legge in vigore dal 2008.


La legge sulla protezione degli animali, per esempio, vieta ai proprietari di pesci rossi di «gettarli vivi nel gabinetto» e prescrive che gli animali «sociali» come i criceti o le cocorite siano sempre «accompagnati da un partner».
La solitudine - si sa - è una brutta bestia...

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