La magnifica residenza di Corsier sur Vevey dove Charles Spencer Chaplin (1889-1977) ha trascorso gli ultimi vent'anni della propria vita fino alla morte avvenuta nella notte di Natale del '77 diventerà un museo. La residenza del comico che ha impersonato Charlot e che è stato l'ideatore e il protagonista di celeberrimi film è stata preferita ad altre sedi (Londra e Los Angeles) per testimoniare l'arte e i film del grande attore e regista emigrato dall'Inghilterra ai primi del Novecento dopo un'adolescenza fatta di stenti e sofferenze per sbarcare negli Stati Uniti dove avrebbe trovato il successo e da dove sarebbe ripartito, in polemica, tanti anni più tardi, a carriera ormai quasi conclusa.
L'ingente quantità di materiale, tra oggetti e scritti lasciati da Chaplin affollerà dunque le sale di questa villa che ospiterà nella sua cantina con soffitto a volte i riferimenti al periodo inglese, mentre nei due edifici annessi alla villa, ricostruiti sulla falsariga di set cinematografici, saranno ripercorse le tappe del viaggio di Chaplin nello star system hollywoodiano dove, tra le molte luci e qualche ombra, si è svolta la porzione più consistente della sua vita e della sua parabola nel mondo del cinema. Ad arricchire la progettazioni si aggiungerà anche l'allestimento di un modello di macchinario simile a quello utilizzato da Chaplin per girare «Tempi moderni» con la celebre scena dell'operaio risucchiato fra gli ingranaggi di una macchina gigantesca.
Tuttavia saranno molti gli spunti che richiameranno turisti e appassionati da ogni parte del mondo verso questa residenza vicina al lago di Ginevra che aprirà le porte ai visitatori entro i prossimi due anni, come ha annunciato Michael Chaplin uno dei piccoli della «cucciolata» che il grande comico ebbe dall'unione con Oona O' Neill, figlia del famosissimo drammaturgo Eugene O' Neill. Altri celebri riferimenti faranno rivivere l'attività di Chaplin nel music hall, nel vaudeville, mentre all'interno del museo verranno proiettati brani dei celebri film girati da Chaplin, ologrammi di narratori che racconteranno frammenti ed episodi della sua vita. Anche a tanti anni di distanza dall'esodo di ritorno dell'attore e regista che lasciò l'America nel 1952, in pieno maccartismo e in aperta polemica con l'establishment di allora, quell'addio ha ancora il sapore forte della rottura con un passato su cui Chaplin stese una pietra tombale. Forse anche per questo l'ingente materiale relativo alla vita e all'opera chapliniana oggi si trova interamente in Europa e dall'Europa parte la sua valorizzazione a livello mondiale.
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