Angelo Scola è il nuovo arcivescovo di Milano. La nomina, già firmata dal Papa giorni fa, è stata ufficializzata. Dionigi Tettamanzi rimarrà in carica come amministratore apostolico fino a settembre, quando avverrà l'insediamento del cardinale Scola.
Tettamanzi, dopo nove anni alla guida della diocesi di Milano, va in pensione, anche se forse l'idea della quiescenza sta stretta a questo settantasettenne attivo, che fino all'ultimo momento del suo episcopato ha inanellato un impegno dopo l'altro. L'ultimo appuntamento domenica scorsa, con tre solenni beatificazioni in piazza Duomo. Pochi giorni prima aveva guidato un'imponente e affollata processione con il Santissimo Sacramento per le vie del centro.
L’arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi da settembre andrà a vivere a Triuggio, nel verde della Brianza, nella casa di esercizi spirituali della Diocesi a pochi chilometri da Milano, dove c’è un gran via vai di fedeli, religiosi e laici organizzati dalle parrocchie. «Continuerò a fare il prete che è diventato vescovo e che ha incontrato tante persone sul suo cammino», ha detto poche settimane fa ai giornalisti.
La decisione finale è toccata, come sempre, al Papa. Il cardinale Scola e Papa Ratzinger si conoscono da quarant’anni e tra di loro esiste un rapporto di stima e di fiducia, che si è consolidato nel tempo. Arriva da Angelo Scola l’idea di istituire il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, la cui guida è stata affidata dal Papa a monsignor Rino Fisichella. Il cardinale Scola è membro di questo think tank vaticano che ha come obiettivo portare Cristo e il Vangelo all’Occidente che sembra essersene dimenticato.
È probabile che il nome del patriarca di Venezia fosse quello che Benedetto XVI aveva in mente sin dall’inizio, quando sono state avviate le consultazioni. Il Santo Padre, però, ha voluto che la scelta del vescovo di Milano fosse il più possibile condivisa. Il nunzio apostolico in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, ha avviato nel febbraio scorso i contatti con tutti i vescovi e i cardinali chiamati a esprimere il proprio parere. Alla fine si è arrivati a una terna di nomi. Ma il Papa ha voluto un ulteriore passaggio: la riunione della Congregazione dei vescovi, che si è svolta il 9 giugno scorso e che a larga maggioranza ha indicato nel patriarca di Venezia il candidato giusto per Milano. A questo punto è arrivata la decisione finale, ancora più convinta, del Papa.
Procedura diversa e più collegiale del consueto. Nell’attesa della nomina, è arrivata anche una piccola rivelazione del cardinal Martini, altro arcivescovo emerito di Milano. Il predecessore di Tettamanzi ha raccontato sulle pagine del Corriere come Giovanni Paolo II lo avesse scelto per guidare Milano quando aveva cinquant’anni.
Martini era allora rettore della Pontificia Università Gregoriana, Papa Woytjla era andato in visita e si era fermato a cena con loro. Era la metà di dicembre del 1979. «Fui molto stupito della nomina, che mi presentò in gran segreto, alcuni giorni dopo, un inviato della Congregazione dei Vescovi. Chiesi qualche giorno di tempo per riflettere». Martini è rimasto alla guida della diocesi fino al 2002 e ancora adesso, dopo un lungo soggiorno a Gerusalemme, vive nei dintorni di Milano. Proprio come si appresta a fare il cardinal Tettamanzi. Così Milano, accanto al titolare, si troverà ad avere anche due arcivescovi emeriti.
Non si sa ancora con esattezza quando Angelo Scola prenderà possesso della Diocesi.
Si è parlato con insistenza dell’8 settembre, festa della natività della Beata Vergine Maria a cui è dedicato il Duomo di Milano, ma è possibile che il passaggio di consegne tra l’arcivescovo uscente e il successore sia più lungo e che Scola si insedi solo alla fine di settembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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