Tafferugli e danni al Parini Il liceo apre un’inchiesta

In arrivo sospensioni e sette in condotta. Necessari 22mila euro per riparare arredi e infissi rotti

Tafferugli e danni al Parini Il liceo apre un’inchiesta

Augusto Pozzoli

Liceo Parini ancora occupato. Ma a porte aperte. Fino a sabato. Ieri mattina sono del resto riprese le lezioni: più delle metà degli allievi era in aula. La posizione degli occupanti, insomma, sembra essere diventata almeno in apparenza meno bellicosa e certamente condizionata dal fatto che a volere l’occupazione è una minoranza degli studenti.
Intanto i tecnici della Provincia hanno già compiuto un sopralluogo per verificare i danni: 3 estintori svuotati, porte divelte, tende strappate, muri imbrattati, tavoli rotti. Totale: 22mila euro. E chi è responsabile dei guai provocati sarà chiamato presto a pagare. Chiara la presa di posizione del consiglio di istituto riunito ieri: è stata approvata una mozione preparata da una cinquantina di docenti in cui, dopo aver stigmatizzato l’accaduto, si dice esplicitamente che i responsabili dell’occupazione saranno chiamati a rispondere del loro operato. Anche sul piano disciplinare, e l’ipotesi va dal 7 in condotta a qualche giorno di sospensione.
Ma saranno i consigli di classe a decidere le sanzioni. Come? «Si dovrà partire da quel che scriveranno i docenti nelle relazioni – spiega il dirigente scolastico Carlo Perdetti –. In questo caso gli insegnanti sono testimoni dei fatti: toccherà loro indicare nomi e circostanze delle intemperanze dell’altra mattina, quando si è cercato di impedire l’ingresso nelle aule per le lezioni». Docenti insomma in veste di 007, per chiedere conto ai loro allievi dei comportamenti illegittimi.
«Ormai queste forme di agitazione sono tollerate – continua il professor Perdetti –. Ma quel che non può essere tollerato sono gli atteggiamenti basati sulla violenza e la sopraffazione. La decisione di aprire dei procedimenti disciplinari è una conseguenza di quel che è successo».
Da oggi dunque toccherà ai docenti mettere a punto le loro denunce. Poi (ma ormai si arriverà a dopo Natale) verranno convocati i consigli di classe con la presenza dei rappresentanti dei genitori e degli stessi studenti per valutare le responsabilità e decidere le sanzioni a carico di chi verrà ritenuto colpevole. Par di capire in ogni modo che si cercherà di accertare anche chi ha assunto comportamenti particolarmente censurabili e comunque ha dato luogo agli incidenti.
Il professor Pedretti continua a pensare che soltanto una minoranza di studenti abbia mosso i disordini. «Una decina di persone decide per tutti, e poi riesce ad aggregarne un altro centinaio: la maggioranza al Parini chiede di poter studiare tranquillamente».


E dopo la verifica dei danni provocati alla scuola è intervento anche l'assessore provinciale all'Istruzione Giansandro Barzaghi: «Questi episodi vanno condannati con fermezza, non solo perché le autogestioni vanno costruite con il consenso generalizzato degli studenti e non con l’imposizione forzata della sospensione delle lezioni, ma anche perché contribuiscono alla criminalizzazione di un intero movimento studentesco, che anima invece con spirito positivo e costruttivo questi momenti di riappropriazione delle scuole e di difesa e riqualificazione della scuola pubblica».

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