Fabrizio Graffione
Più che una talpa meccanica è un lombrico gigante supertecnologico, lungo 150 metri e del valore di circa 20 milioni di euro, con una testa rotante di titanio che sbriciola la montagna a ritmo di 15 metri al giorno. Nella sua pancia, che sembra un sommergibile pieno di boccaporti, ponti in ferro, oblò e grossi pistoni, c'è anche una cabina di controllo dotata di sistemi operativi computerizzati all'avanguardia. È la trivella presentata ieri da Rfi che, entrata in funzione tre settimane fa, lavorerà ventiquattro ore al giorno per consentire il raddoppio della linea ferroviaria fra Andora e San Lorenzo sulla direttiva Genova Ventimiglia. Tempi previsti di realizzazione quattro anni. Il lombricone pesa 1200 tonnellate e ha una potenza di 5mila kw, la stessa della motrice di un convoglio ferroviario. L'energia arriva direttamente dalla centrale di Cervo e le gallerie che saranno costruite avranno un diametro di quasi una dozzina di metri. Da Dublino ad Andora, via Germania: il potente macchinario, uno dei top in Europa, è stato usato per scavare la nuova metropolitana della capitale irlandese fino all'estate 2004, poi è tornato nella fabbrica tedesca dove era stato costruito per le opportune revisioni, quindi, via mare, è sbarcato ad Imperia e riassemblato ad Andora.
«Abbiamo cominciato a bucare la collina - spiegano Gianfranco Mercatali, direttore compartimentale ligure di Rfi e Maurizio Canepa, responsabile Italferr per il nodo genovese - finora la macchina funziona bene. Terminato il necessario collaudo e la messa a punto, partiremo a pieno regime fra qualche giorno e speriamo che per Capodanno siano realizzati i primi duecento metri di galleria. Si tratta di un rivoluzionario metodo di trivellazione che consente un impiego esiguo di personale: circa quindici operai specializzati, che provengono dalla Germania, ma anche da altri paesi. Le risorse umane lavorano in sicurezza e tutto è automatizzato. Se con il metodo tradizionale si avanza per circa un paio di metri al giorno, con questa potente fresa arriviamo a una media di quindici metri al giorno, con punte fino a trenta metri al giorno. C'è da rilevare che anche il guscio delle nuove gallerie viene realizzato ad Andora, dove, a pochi metri dalla fresa, c'è il cantiere che produce i conci, cioè i pezzi curvati delle gallerie, in cemento armato. Arrivano già realizzati soltanto le armature ricurve in ferro, poi si provvede sul posto a costruire nei casseri le parti in cemento: per ogni volta, larga 1,7 metri, ci sono 7 pezzi che combaciano perfettamente fra di loro con uno scarto di appena 3 millimetri».
Il lombricone è stato costruito dalla ditta tedesca Herrenknecht ed è impiegato per scavare la prima e la più lunga delle gallerie nel tratto di raddoppio: la Collercervo, infatti, misura 3,149 chilometri. Il lombricone mangiamontagne deve la sua lunghezza all'enorme coda dietro alla testa della trivella, che contiene tutti i servizi: dalla cabina di comando e impianto elettrico, a quello oleodinamico, di lubrificazione, di ventilazione, di raffreddamento. La macchina è appoggiata sui binari laterali ancorati alla galleria. Nella parte anteriore dello scudo della fresa c'è la testa di taglio con 64 cutters da roccia in titanio.
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