Tananai al primo posto è un segnale in controtendenza

Di solito il primo posto nelle classifiche radiofoniche dipende da un evento preciso

Tananai al primo posto è un segnale in controtendenza
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Di solito il primo posto nelle classifiche radiofoniche dipende da un evento preciso. Un tour. Un disco. Un importante passaggio televisivo. Un campagna promozionale incessante e invasiva. Invece Tananai no. Tananai (foto) è arrivato al comando della classifica di EarOne solo con la forza del brano Veleno e perciò è un caso abbastanza unico. Attenzione: non si parla solo della classifica generale, ma anche di quella italiana e di quella tv, insomma un en plein. Da una parte è la conferma che la radio ha ancora capacità selettiva, quel radar che la porta spesso a individuare una canzone imprevista spingendola al vertice.

Di certo questo Veleno ha tutti gli ingredienti giusti. È una storia di tormento e passione, una ballata molto distante dai cliché del momento ma capace di definire ancora meglio la scrittura malinconica e introspettiva di Alberto Cotta Ramusino detto Tananai, milanese classe 1995, che ha debuttato arrivando ultimo a Sanremo, poi ha evitato di sbandare e si è rimesso in carreggiata più forte di prima. E ora è il più trasmesso con un brano lontano dal decalogo delle hit del momento, non è trap, non è urban, non è neanche pop dance. È quella che una volta si chiamava canzone d'autore.

Oltretutto, la sensazione è che al primo posto in questa settimana radiofonica non ci sia solo una canzone ma anche un modo complessivo di intendere la musica leggera, un modo che oggi sembra vintage ma è l'unico che consenta di resistere alle mode: scrivere brani con un testo sensato, una melodia che regga e una voce che vesta bene entrambi.

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