Una targhetta intelligente contro i bagagli smarriti

TECNOLOGIA Si chiama «smart tag» ed è un chip che sostituisce l’attuale codice a barre e permette la tracciabilità dal check-in in poi

Dopo l’avvio a Fiumicino e in tutti i maggiori aeroporti dell’e-ticketing (la carta d’imbarco sul cellulare) la nuova applicazione che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, ancora una volta è la tecnologia ad aiutare il passeggero. Soprattutto per quella categoria di viaggiatore particolarmente agitata e distratta che in procinto di partire si scorda proprio di tutto. Compreso il proprio bagaglio. E se si da un’occhiata ai dati snocciolati sul fenomeno si scopre pure che non sono poi così pochi gli sbadati: i bagagli oggetto di disguidi rappresentano un costo pari a 3 miliardi di dollari l’anno per il sistema. Per Alitalia è pari a 7-8 milioni di euro l’anno, che salgono a circa 10 milioni a livello nazionale.
E ancora: nel 2008, i bagagli persi nel mondo sono stati quasi 33 milioni, quasi 90mila al giorno, come ha ricordato il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani. A porre fine allo smarrimento, ma anche per scongiurare i furti dei «topi» da bagaglio sempre in agguato, sarà la «smart tag», una sorta di targhetta intelligente. In pratica è un chip che sostituisce l’attuale e anacronistico codice a barre, e che permette il controllo diretto del bagaglio, la tracciabilità, dal momento della consegna al check-in aeroportuale a quello della riconsegna una volta a destinazione.
Il nuovo sistema, peraltro, permetterà di interrogare in qualsiasi momento, attraverso sms sul telefonino, l’iter del proprio bagaglio che a sua volta «rispondera», fornendo le coordinate della sua ubicazione. Insomma, una piccola rivoluzione per l’handling aeroportuale, alle prese con tassi di bagagli «disguidati» troppo alti e che a detta dell’ente preposto alla vigilanza, l’Enac, devono essere dimezzati. Ne sanno qualcosa i viaggiatori transitati nei mesi estivi soprattutto negli scali di Fiumicino e Milano, quando nei periodi di grandi flussi, l’inadeguatezza degli apparati e la carenza di personale hanno portato il servizio al collasso. «Servirà a tranquillizzare gli ansiosi», spiega il presidente dell’Enac Vito Riggio, che tuttavia puntualizza che «il nuovo sistema, che ci si augura possa essere utilizzato nei maggiori scali nazionali per la prossima estate, dovrà servire soprattutto agli operatori responsabili della riconsegna delle valigie».
La targhetta, dal costo di pochi centesimi, viene applicata sul bagaglio al momento della consegna allo scalo e rimossa alla restituzione.

I dati vengono elaborati dai centri operativi aeroportuali consentendo così la completa tracciabilità della valigia. Il nuovo sistema, attualmente disponibile in due tipi di tecnologie, è presente in via sperimentale in alcuni aeroporti, tra cui a Malpensa, Fiumicino, Lisbona, Zurigo.

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