Tassa su hamburger e alcol: addio libertà a tavola

Tassa su hamburger e alcol: addio libertà a tavola

Quando ci vuole, ci vuole. Quindi, data la circostanza, ci piace cominciare questo pezzo con una celebre frase di Otto von Bismarck: «Meno le persone sanno come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte». Il cancelliere di ferro non ha particolare bisogno di presentazioni. Se l’è cavata egregiamente a suo tempo, aveva abbastanza energia per picchiare i pugni sul tavolo, non ha mai sofferto di particolari disturbi di digestione. Eppure inghiottiva, questa è storia, almeno una dozzina di uova alla settimana e faceva ricoprire tutto il cibo ricopribile di uova fritte.
La premessa era doverosa per ricordarci che ciascuno è libero di mangiare ciò che vuole. O meglio «era» libero di mangiare ciò che voleva. Fino a quando arrivò il governo Monti.
Adorate il doppio hamburger che trasuda grasso? Non sapete resistere quando vedete una di quelle salamelle-mobili che parcheggiano, astutamente, accanto agli stadi o alle fiere? Fareste follie per festeggiare il compleanno di vostro figlio assieme ai suoi amici, dato che tutti insieme hanno deciso di inghiottire gnocco fritto, würstel e bomboloni? Dimenticatevelo.
Al vaglio del ministero della Salute ci sarebbe, infatti, una mini stangata sugli alcolici e sui junk food, cioè tutti quei «cibi spazzatura» che, oltre a fare ingrassare, non fanno gran che bene all’organismo. Se ne sta occupando il ministro Renato Balduzzi, che ha inviato alle Regioni una proposta per valutare il nuovo «Patto per la salute 2013-2015» in cui si affronteranno i tagli di finanziamenti del fondo sanitario previsti nella manovra di luglio. Nella bozza di lavoro sono contenute anche nuove regole su ticket, esenzioni e rimodulazione dei tetti per la spesa farmaceutica. E l’ipotesi della tassa in questione, appunto, che servirebbe tra l’altro a finanziare il riammodernamento di alcuni ospedali non proprio dall’aspetto smagliante. Per la cronaca il quadro del finanziamento del sistema sanitario ammonta a quasi 107 miliardi di euro per il 2011, 109 per il 2012, 109 per il 2013 e 111 per il 2014. «Sulla base del fabbisogno - spiega il ministero - bisogna assumere decisioni condivise per attuare la manovra di luglio sulla Sanità». Che, lo ricordiamo, prevede tagli di 2500 milioni per il 2013 e 5mila milioni per il 2014.
Quindi? Quindi dopo averci cucito le tasche, cancellato le pensioni, picconato le case, reso ancora più inavvicinabili benzina e gasolio ecco che il Monti team pretende anche di servirci a tavolo un piatto digeribilmente corretto. È vero che un provvedimento analogo sul junk food è già stato adottato in altri Paesi (non è un mistero che dagli Stati Uniti alla Francia alla Scandinavia, le bevande alcoliche, quelle gassate e i cibi ipercalorici sono già «daziati» adeguatamente dallo Stato e «isolati» dal resto dei prodotti commestibili da bollini neri o rossi che siano), ma è anche vero che noi siamo in Italia e, in Italia, alla gente piace mangiare come parla. E piace sentir parlare come mangia. Alcol e «cibo spazzatura» saranno pure poco salubri, nessuno lo mette in dubbio, per carità, ma che senso ha accanirsi anche contro questi piccoli «vizi» da parte di uno Stato che oramai sta portando la pressione fiscale al 45 per cento? Farà solo infuriare un sacco di gente che vuol farsi del male da sola. E poi, anche se la proposta è solo abbozzata, non è affatto chiaro che cosa il ministero intenda con «cibo spazzatura»: il cannolo siciliano o il kebab? Il cheeseburger o la salamella di cui sopra?
Si sentono già in dovere di farci predicozzi davanti al piatto nonne, mamme, mogli e sorelle e medici, ma che lo Stato si arroghi il diritto di metterci a dieta con una tassa che ci obblighi a scegliere che cosa mangiare è davvero troppo.

Che cosa pretendono a Palazzo Chigi per gli italiani già alle corde? Minestrine, verdure bollite, niente sale e niente zucchero? Lo dicano. Abbiano il coraggio delle loro azioni fino in fondo. Così almeno gli italiani prenderanno le loro contromisure. E metteranno al bando, per sempre, il risotto. O meglio un tipo di risotto, quello mare e Monti.

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