Tasse, i lombardi battono tutti: 6 volte più diligenti dei tedeschi

In Lombardia l’evasione fiscale per residente è pari a un sesto rispetto a quella della Germania, mentre in Calabria è sette volte quella della Grecia. È quanto emerge dalle rilevazioni del Centro Studi Sintesi, pubblicate nell’ultimo rapporto di Unioncamere Veneto dal titolo «Federalismo, Sussidiarietà ed Evasione Fiscale». Il rapporto attribuisce un coefficiente a 201 regioni e 21 Paesi europei, per misurarne l’onestà nel pagare le tasse. E la Lombardia, a quota 1,221, supera non solo la Germania, ferma a 0,19, ma ottiene un valore pari a otto volte la media dell’Austria (0,15) e 14 volte quella del Regno Unito (0,09). Nella classifica nazionale invece i tassi di evasione della nostra regione sono al penultimo posto, superiori soltanto a quelli dell’Emilia-Romagna. Lombardia ed Emilia sono inoltre le uniche italiane a classificarsi nella top ten delle regioni europee con minore evasione fiscale, insieme alle aree metropolitane di Amburgo, Parigi, Londra e Vienna, e ad altre realtà tedesche come Bremen, Nordrhein-Westfalen, Baden-Wurttemberg e Hessen.
E se finora per calcolare l’evasione fiscale i rapporti ufficiali di Equitalia si basavano sugli evasori scoperti dalla Guardia di Finanza, Unioncamere Veneto ha deciso di utilizzare un metodo diverso. Ha messo cioè a confronto il reddito dichiarato con alcuni indicatori del benessere reale, come l’accesso a Internet, il numero di auto per famiglia, la crescita del Pil e la popolazione a rischio povertà. E dove il benessere è più elevato del reddito dichiarato, è evidente l’esistenza di fonti di ricchezza «in nero», mentre dove avviene il contrario i margini per l’evasione fiscale si riducono. La classifica delle regioni più oneste è guidata quindi da Emilia-Romagna (con un coefficiente pari a 1,246), Lombardia, Alto Adige (1,186), Piemonte (1,088), Friuli-Venezia Giulia (0,993), Liguria (0,919) e Toscana (0,847). A metà classifica ci sono invece Lazio (0,804), Veneto (0,772), Marche (0,611), Trentino (0,571), Umbria (0,514), Valle d'Aosta (0,353) e Basilicata (0,277). Mentre possono considerarsi dei veri maestri nell’«arte» di evadere le tasse Abruzzo (0,142), Molise (0,116), Campania (0,106), e quattro regioni addirittura con il segno negativo: Sardegna (-0,02), Puglia (-0,082), Sicilia (-0,1) e Calabria (-0,24).
Quest'ultima in particolare ha un'evasione fiscale pro capite pari a sette volte quella della Grecia e alla metà della Romania. Ma non scherza neppure la Sicilia che supera, seppure di poco, i livelli di evasione dei portoghesi, di nome e di fatto anche quando si tratta di pagare le tasse. Non è un caso quindi che, per risolvere quello che è un problema molto diverso a seconda delle regioni, i decreti delegati del federalismo fiscale abbiano attribuito agli enti locali un ruolo di primo piano nella lotta ai redditi sommersi, garantendo alle amministrazioni quote significative del gettito incassato grazie all’emersione del «nero». Ma dal rapporto di Unioncamere Veneto emerge un altro primato positivo della Lombardia: la nostra regione è infatti quella dove, a livello nazionale, la spesa della pubblica amministrazione rispetto al Pil è in proporzione la più bassa. Con un rapporto pari a 32,8%, la Lombardia fa meglio di tutte le altre regioni del centro-nord come Veneto (34,1%), Emilia-Romagna (36,9%), Marche (40,7%), Toscana (40,9%), Piemonte (41,4%) e Lazio (42,5%).

Ma soprattutto la Lombardia «doppia» la Calabria dove la spesa pubblica raggiunge il 64,3% del Pil e distanzia nettamente Sicilia (58,3%), Sardegna (57,1%), Puglia (55,7%), Campania (55,6%), Basilicata (55,5%) e Molise (54,8%).

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