"Prove di Galileo", studio didattico su "Vita di Galileo" di B. Brecht, andrà in scena sabato 20 febbraio (ore 21, ingresso 10 euro) al teatro Officina di via S. Elembardo. Protagonisti gli adolescenti del laboratorio teatrale del Teatro Officina e la partecipazione di attori adulti, sempre del Teatro Officina. E' sempre ricco di sorprese l'incontro tra i giovanissimi e un testo classico. Specie quando si tratta di un lavoro pensato per interpreti "maturi" e che vibra di una profonda, complessa tensione morale.
In queste "Prove di Galileo" sette allievi adolescenti del laboratorio del Teatro Officina si confrontano con "Vita di Galileo" di Brecht e il risultato, nel loro concreto agire sulla scena, è inaspettato. Perché inaspettata è la chiave con cui questi ragazzi riescono a "entrare" nell'opera.
La base di partenza era l'attualità del dramma di Galileo, il rapporto fra scienza ed etica esemplarmente affrontato da Brecht e che pone interrogativi anche sulla relazione di noi uomini contemporanei con la tecnologia. Uno spunto chiarissimo per i giovani, le cui esistenze sono segnate da un uso sempre più fitto di "pratiche tecnologiche" (web, Ipod, play station, cellulari, palmari, ecc...), che stanno modificando le loro relazioni umane, private e pubbliche, e persino la loro sensibilità percettiva, anche con qualche rischio.
Ma poi, nella concretezza del lavoro di palcoscenico, lo studio ha svelato un senso diverso, inatteso. I ragazzi si sono trovati immersi in una storia di passione per la conoscenza, in un'autentica perdizione amorosa vissuta da un uomo che testardamente vuole la verità ("Io devo sapere!" ripete ossessivamente Galileo) e si vede invece costretto a rinnegarla pubblicamente. E l'analogia che ha permesso loro di avvicinarsi ai personaggi è stata proprio quella dell'innamoramento: "Succede quello che proviamo quando siamo innamorati: qui sta comportandosi come uno che è folle d'amore, qui come uno che aspetta l'amato, qui come uno che è stato lasciato...", dicevano durante le prove. E' quindi una strada segreta e imprevista che ha consentito a Galileo, anti-eroe complesso, chiaroscurale, disperatamente umano nella sua debolezza, di "colpire al cuore" questi giovanissimi.
A loro (Marco Caiazzo, Tommaso Abbate, Alessandra Scebba, Chiara Capo, Camilla Zurru, Matteo Sciandrone, Martina Granatiere, tutti ragazzi tra i 13 e i 20 anni) toccano i ruoli di Galileo e dei suoi seguaci.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.