Edoardo Prati "incanta" gli Arcimboldi con i poeti

L'influencer letterario dei social, classe 2004, conquista il teatro con il suo spettacolo "Cantami d'amore"

Edoardo Prati "incanta" gli Arcimboldi con i poeti
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Anche se da tempo riempie i teatri, è stata per certi versi una "prova" quella che ha affrontato ieri sera il giovane influencer della letteratura Edoardo Prati, 21 anni, agli Arcimboldi. Spettacolo "Cantami d'amore", ovvero viaggio fra i poeti e i loro versi sui sentimenti. Un monologo di circa un'ora e mezza su un palcoscenico enorme, in una sala che contiene 3mila persone, non è cosa da poco. Ma Prati, dopo una partenza da "capire", ha ingranato le alte marce. Risultato: a fine show spettatori in piedi ad applaudirlo, grande emozione, amici in camerino, abbracci e strette di mano. Esame superato. Ma partiamo dal principio.

Prima le osservazioni, poi dentro allo spettacolo. Scenografia classica, da copione: dove può vivere, leggere e lavorare un poeta se non in una stanza con una grande scrivania, sedie qua e là e libri impilati. Sul palcoscenico c'era lui e basta, registicamente molto, forse, non si poteva fare, ma una scena fissa per un'ora e mezza... Sì, il lavoro sulle luci e i "quadri" non sono mancati, suggestivo quello con la luna e le stelle nel momento topico de "Il duello di Tancredi e Clorinda" (dalla "Gerusalemme liberata" di Tasso), lettura con sottofondo di Adagietto" (Mahler). Ancor prima, diverse tappe del viaggio citando Pascoli, Dante, Leopardi, di Catullo che parla di se stesso "ma non offre soluzioni. Spunta, fuori campo, la voce di Dante (si poteva rifare). E avanti così, con quel che pensano i poeti dell'amore, con qualche battuta che provoca ilarità fra il pubblico, tipo "anche nel 300 chiodo non scaccia chiodo". Poi le amare constatazioni per chi soffre e magari vuole sottrarsi ai tormenti sentimentali, "la volontà contro l'amore non può nulla". Applausi quando compare la gigantografia di Frida Kahlo, soprattutto per la sua poesia.

Infine, le considerazioni per riflettere dopo uno spettacolo, questo va detto bene, emozionante per via delle parole pronunciate e per come sono state dette: "Facciamo parte di un mosaico eterno di cui non si capisce niente", ma almeno - Edoardo Prati ricorda agli spettatori - "non siamo soli, i poeti ci aiutano, sono già passati dove, tra gioie e dolori, stiamo transitando noi".

Incredibile ma vero: in un mondo in cui si legge sempre meno, in una società nella quale i giovani hanno perlopiù il naso incollato agli schermi, c'è qualcuno (Edoardo Prati) che riesce a far diventare la "poesia" (mondo di nicchia), un fenomeno di successo, con migliaia di contatti sul web. E ora anche, riempiendo i teatri. Che forse qualcosa sta cambiando?

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