L’ormai celeberrima saga di Ghost Recon è diventata, da parecchi anni, punto di riferimento del pubblico videoludico, sin da quando uscì, nel 2001, il capitolo iniziale per Pc, poi replicato per console che ormai occupano le mensole dei collezionisti, come Gamecube e Playstation 2. Una edizione per certi versi storica visto che portava nel titolo il nome di Tom Clancy, lo scrittore statunitense che aveva ideato la trama. Caratteristica che si è mantenuta per tutte le successive uscite del gioco, ormai giunte al decimo atto con il nuovo Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands, titolo sviluppato da Ubisoft Paris sin dal 2012 e uscito solo nel marzo del 2017, sparatutto tattico open world ambientato in Bolivia.
Il giocatore si troverà a dover agire contro El Sueno, capo del cartello boliviano di Santa Blanca, per conto degli Stati Uniti, dato che la polizia locale si dimostra quasi indifferente e i ribelli, oltre alla grande motivazione, non hanno i mezzi per fermare l’uomo e la sua organizzazione.
Uno dei punti forti del capitolo è sicuramente la grandezza, la completezza e la ricchezza di dettagli della mappa, che descrive in modo molto preciso il paesaggio boliviano, merito anche del team di sviluppo che si è recato sul posto per osservare il territorio e chiedere consigli alla popolazione locale.
La trama, ovviamente, progredisce con il completare delle missioni principali, ma, per arricchire di particolari e informazioni aggiuntive la storia, potremmo servirci di dossier sparsi per la mappa, che spingeranno i più curiosi a esplorare anche lungo i tornanti e nella vegetazione boliviana.
Il gameplay e l’approccio alle missioni è, più o meno, ricorrente; infatti, dovremmo prima esaminare l’area con un drone telecomandato o un binocolo per individuare nemici e i punti strategici dell’area, poi prendere posizione e, infine, eliminare le minacce.
Detto così può suonare ripetitivo, ma la varietà di scenari e di situazioni ci porteranno a pensare a tattiche sempre diverse che spaziano dalla più stealth alla più aggressiva, in modo da non stancare mai il giocatore, soprattutto in multiplayer.
Infatti, in Wildlands è possibile affrontare le missioni in co-op online ed è assolutamente consigliato farlo, dato che, nella modalità offline, i nostri tre compagni, oltre al colpo sincronizzato, non potranno compiere nessuna altra azione sotto la nostra guida, mentre, per quanto riguarda l’online, il potersi confrontare con i propri amici per creare tattiche, dare i tempi di sparo e assegnarsi i bersagli, accresce ancor di più il divertimento legato a questo titolo.
Completando le missioni, accresceremo il nostro personaggio e otterremo punti abilità da spendere per potenziare il nostro soldato: inoltre, specialmente ne luoghi delle missioni, sono disponibili quattro tipi differenti di risorse, che,se raccolte in numero sufficiente, daranno la possibilità di sbloccare nuovi potenziamenti o migliorare quelli già posseduti.
Una pecca di questo gioco è legata al fatto che si possa sperimentarlo a dovere solo nei livelli più alti di difficoltà, nei quali saranno decisive, ad esempio, la coordinazione con i compagni e la scelta ottimale delle armi, fattori decisivi per completare le missioni.
Nelle modalità più semplici tutto ciò passa quasi in secondo piano, andando a togliere sostanzialmente il vero divertimento del titolo.Comunque questo è solo un neo di un gioco che ha un grosso potenziale e che non va ad oscurare il magnifico lavoro compiuto dagli sviluppatori.
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