La capsula Crew Dragon della società Space X, di Elon Musk, si è agganciata alla Stazione spaziale internazionale. Lo ha comunicato ieri la Nasa: "Confermata la cattura morbida". Il contatto è avvenuto alle 11.51 di ieri ora italiana a oltre 400 chilometri oltre la superficie terrestre, a nord della Nuova Zelanda, 27 ore dopo il lancio da Cape Canaveral.
Crew Dragon è la prima navicella senza pilota: a bordo è stato posizionato un manichino cui è stato dato il nome Ripley, come l'austronauta del film "Alien". La navetta, però, è progettata anche per il trasporto di persone e la Nasa prevede di far imbarcare due astronavi entro la fine dell'anno. La missione potrebbe essere fondamentale per il ritorno nello spazio di sonde americane.
La capsula, lanciata dalla storica piattaforma 39A, dalla quale sono partite le missioni di Apollo e dello Space Shuttle, ha trasportato circa 200 chili di materiali e rifornimenti ai membri dell'equipaggio della Stazione spaziale internazionale. Due astronauti, il canadese David Saint-Jacques e il russo Oleg Kononenko, sono saliti a bordi di Crew Dragon, sul quale eseguiranno alcuni test, nei prossimi giorni. Space X aveva già effettuato una decina di viaggi, ma solo per rifornire le stazioni. Per la prima volta, Crew Dragon è la capsula sperimentale per il trasporto di astronauti. Ma l'idea di Musk è quella di "mandare persone su Marte, per rimanere lì".
Grazie ai sensori posizionati a bordo, la capsula è in grado di fornire dati utili sulle sollecitazioni che, al momento del lancio, potrebbero subire i futuri astronauti, nelle fasi di decollo e al ritorno nell'atmosfera terrestre.
Se il volo della navicella dovesse andare bene, entro la fine dell'anno partirà un'altra missione, denominata Demo-2: a bordo della capsula ci saranno due astronauti. Con Crew Dragon "è iniziata una nuova era", come ha esclamato Elon Musk.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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