Anche se nei fatti è uno strumento lavorativo e se l'utente resta loggato nella sua postazione di lavoro, Skype resta una roccaforte protetta da privacy.
Lo ha deciso il Garante della privacy - con un provvedimento di giugno e reso noto solo ora - secondo cui, come riporta ItaliaOggi, il datore di lavoro non può conservare le conversazioni dei propri dipendenti, neanche per dimostrare eventuali danni provocati all'azienda.
Nel caso specifico è stato accolto il ricorso di una dipendente a cui erano state "sottratte" tramite un apposito software, le conversazioni avute con alcuni clienti e fornitori e poi
portate come prova per il suo licenziamento. Le chat erano state lette e salvate mentre la donna era in ferie. Per il Garante della privacy, però, anche sulle chat grava la segretezza della corrispondenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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