Destiny - Il re dei corrotti, la nostra recensione

Activision e Bungie lanciano il nuovo capitolo ambientato nel sistema solare di Oryx. Nuove meccaniche di gioco per diverse ore di divertimento

Destiny - Il re dei corrotti, la nostra recensione

È il terzo capitolo di una saga che, negli ultimi tempi, aveva progressivamente perso affezionati per la mancanza di nuovi stimoli di gioco. Activision e Bungie sono corsi ai ripari presentando questo "Il re dei corrotti" che, per tanti versi, rappresenta una rivoluzione profonda rispetto al passato. Ora le attività sono riunite in un’unica sezione chiamata «Imprese»: una sorta di sala briefing nella quale è possibile scegliere armamenti, compiti da svolgere, taglie, missioni particolari. Il filone narrativo principale è integrato da diverse sotto-fasi collaterali, che permettono di accumulare crediti, esperienza, armi, oggetti e interagire con esseri completamente nuovi. Una specie di sommario di tutto ciò che si sta intraprendendo, che permette di non perdere mai di vista l’obiettivo finale. Si incontreranno tanti nuovi personaggi, molto ben caratterizzati e utili ad ottenere miglioramenti: le armi, finalmente, sono migliorabili e integrabili con altre simili. La storia principale, ripresa dai primi due episodi, è sempre la stessa: l’inseguimento all’interno del nostro sistema solare di Oryx, al quale abbiamo in precedenza eliminato l’amato figlio Crota. Si amplia la schiera di personaggi accessori che ruotano attorno alla vicenda: alcuni, come Eris, acquistano spessore. Altri, come i Corrotti, vengono immessi ex novo come fazioni che inseriscono nel gioco armi o capacità mai viste prima. Già così le missioni sono tante e vi obbligheranno ad adottare stili di gioco molto diversi ad ogni cambiamento di quadro. L’inseguimento a Oryx vi porterà poi nella grande novità assoluta: l’Astrocorazzata. Un vastissimo dungeon che ricorda gli alveari, abitato da razze strane e fazioni aliene in perenne conflitto, all’interno del quale avrete sempre meno tempo per raggiungere la Cella finale.

Giocato in solitaria o in modalità cooperativa, le novità sono tante; i nemici da affrontare sono vari e agguerriti, armi ed oggetti si sprecano, le mappe dettagliate ed enormi. Buono il sonoro e l’animazione e molto curate le parti narrative: in definitiva, tante ore di buon gioco.

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