Ecco perché Musk ha comprato un "pezzetto" di Twitter

Con l'acquisto di una quota pari al 9,2%, ora Musk è il maggiore azionista di Twitter, il cui titolo a Wall street è balzato a +26%

Ecco perché Musk ha comprato un "pezzetto" di Twitter

Elon Musk non ha mai fatto mistero di preferire Twitter ad altri social network, nonostante in passato non abbia comunque risparmiato critiche. È uno degli uomini più ricchi del pianeta, le sue sfere di influenza sono molto ampie e i suoi tweet vanno spesso a incidere sugli indici di Borsa e sull'andamento delle cryptovalute. Elon Mask non manca di essere provocatorio nelle sue esternazioni e anche per questo motivo ha un seguito enorme, che lo posiziona all’undicesimo posto in una ipotetica classifica globale. Eppure, nonostante le critiche a Twitter per la scarsa libertà concessa ai suoi utenti, tanto da ipotizzare la realizzazione una sua piattaforma, invece di cancellare il suo account, Elon Musk ha deciso di diventarne azionista.

Pochi giorni fa, infatti, il ceo di Tesla ha indirettamente acquistato una quota del 9,2% della società tecnologica Twitter, proprietaria del social network omonimo. In particolare, Twitter ha indicato che il trust Elon Musk Revocable Trust, di cui l'imprenditore è l'unico beneficiario, è stato l'acquirente delle azioni. Questo rende Musk il proprietario indiretto dell'intera quota, costituita da un pacchetto di 73,5 milioni di azioni Twitter. Al prezzo di chiusura del titolo venerdì scorso, la partecipazione con cui è stato realizzato l'ingresso di Elon Musk equivale a 2.89 miliardi di dollari. Questo rende Musk il primo azionista della piattaforma di microblogging.

Le ripercussioni del suo blitz in Twitter sul titolo in Borsa sono state nette, evidenti e non sicuramente inaspettate. Nel pre-mercato a Wall street, con i future che anticipano un avvio in modesto rialzo, il titolo di Twitter balza del 26,18%, rispetto ai 39,31 dollari per azione della chiusura di venerdì. Ma le mosse di Elon Musk hanno inciso positivamente anche sulle altre aziende nel suo portafoglio. Non è escluso, infatti, che l'incremento dell'1% del titolo Tesla, oltre che per la nota che annunciava la consegna di 310.000 veicoli nel primo trimestre, in rialzo dai 184.800 di un anno prima, sia da attribuire in parte anche al boom di Twitter.

A proposito di polemiche innescate su Twitter, nel 2019 Musk aveva accettato di far pre-approvare dalla SEC i suoi tweet direttamente legati al business del produttore di veicoli elettrici. Ma, circa un mese fa, ha chiesto a un giudice di New York di annullare l'accordo con il regolatore, sostenendo attraverso il suo avvocato che la SEC sta cercando di "molestare Tesla e mettere a tacere il signor Musk".

Aveva quindi chiesto ai suoi follower se a loro giudizio Twitter aderisse ai principi della libertà di parola. Dopo che più del 70% ha detto di no, ha chiesto se fosse necessaria una nuova piattaforma rivelando che stava pensando seriamente di dare vita a un suo social.

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