Lo scandalo Panama Papers rischia di costare molto caro a più di uno, ma fermare quella fuga di documenti non era affatto complicato. Bastavano sei euro e 13 centesimi e a dirlo è la stessa piattaforma su cui si appoggia il sito dello studio legale Mossack Fonseca, al centro del colossale furto di documenti.
Undici milioni di documenti sono stati sottratti. Abbastanza da provocare un terremoto in mezzo mondo, costringendo il premier islandese a dare le dimissioni, quello britannico a scusarsi pubblicamente e svelando una serie di beghe fiscali che riguardano politici in molti altri Paesi. Ma a consentire agli hacker di fare il loro lavoro sarebbe stata una falla che si poteva risolvere in modo molto semplice.
Il sito di Mossack Fonseca si appoggia su Wordpress e nel 2014 fu scoperto un baco nella piattaforma, usatissima in tutto il mondo, che consentiva ai pirati informatici di scorazzare liberamente nei siti.
Due anni fa Wordpress ha dato una sistemata alla sua funzionalità Revolution Slider. Ma Mossack Fonseca utilizzava ancora quella difettosa. "Tutto il sistema di comunicazione digitale, insomma, era senza una vera protezione".
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