Prototype 2, Iron Front Liberation 1944, Max Payne 3

Prototype 2, Iron Front Liberation 1944, Max Payne 3

Prototype 2

Seconda puntata dell’action game che, al suo apparire nel 2009, aveva ben impressionato per le potenzialità ma un po’ deluso per la realizzazione delle idee. Il giocatore viene catapultato in una New York distrutta e preda di bande di mutanti, sopravvissuti al contagio del virus Mercier retaggio del capitolo 1. Il protagonista, James Heller, vuole vendicare la morte della propria famiglia: per farlo deve sbaragliare le forze congiunte dei responsabili scientifici e militari del disastro. Da ex sergente dell’esercito possiede già una buona capacità di combattimento, che viene continuamente incrementata con l’aggiunta di strani e nuovi poteri, assorbiti grazie agli incontri con i mutanti resi tali dal virus.

E qui si scatena la fantasia degli sviluppatori di Radical Entretainment; il nostro eroe acquisisce capacità strabilianti, che lo portano ad utilizzare artigli e tentacoli, a compiere balzi e corse inimmaginabili, di colpire con magli giganteschi o difendersi con scudi impenetrabili. Ai livelli più alti, diventa possibile agire a distanza sui nemici, annichilendoli con raggi psionici o inoculando bombe biologiche che esplodono a comando. Insomma, il giocatore si trova tra le mani la possibilità di battere con estrema forza qualsiasi nemico, una vera strage con ettolitri di sangue virtuale a segnare il suo incedere scenario dopo scenario.

Il motore grafico permette azioni prolungate e stupefacenti, di velocità vertiginosa e massacri di massa. Per vincere il giocatore dovrà uccidere, uccidere e ancora uccidere; in una città ridotta in macerie e resa con grande realismo, la ricerca di oggetti o l’approccio a possibili alleati è contorno marginale. Forse monotono, ma le situazioni di combattimento sono assolutamente spettacolari.

Non è previsto il gioco in rete, anche se è possibile scaricare dal sito ufficiale nuove missioni che serviranno a potenziare ulteriormente Heller e a rendere più longevo un titolo altrimenti destinato ad esaurirsi.

Iron Front: Liberation 1944

Seconda Guerra Mondiale, Fronte Russo: gli sviluppatori di Software X1 e AWAR hanno ripreso il motore grafico utilizzato per la serie “Armed Assault” da Bohemia Interactive, ricavandone un titolo di grande giocabilità. Questo sparatutto in prima persona ci catapulta come semplici fanti nel corso delle offensive sovietiche del 1944, potendo scegliere tra l’Armata Rossa e la Wermacht. Esiste la sola modalità “singolo giocatore”, che potrebbe sembrare limitativa: invece le varie missioni sono estremamente varie, e gli obiettivi si raggiungono con tanta paziente attesa e spostamenti tattici e strategici a volte ingegnosi. Il motore di gioco è eccezionale: permette di gestire senza problemi un campo di gioco sterminato, e le riproduzioni dei mezzi e degli armamenti sono molto fedeli. Il sonoro è appropriato, proponendo anche l’opzione “lingua madre” nei dialoghi con i compagni di combattimento.

La versione multiplayer è ugualmente molto curata e varia. Missioni in solitaria, modalità cooperativa e competitiva tra schieramenti, conquista della bandiera o obiettivi progressivi. Una sezione particolare è dedicata al solo gioco con i mezzi o con i velivoli (ed è proprio questa la parte che stupisce per precisione, veridicità storica e versatilità), oltre ad avere le schede tecniche di ogni armamento. Grande giocabilità specialmente online, una veridicità storica accurata, un buon titolo.

Max Payne 3

Gli innumerevoli appassionati che avevano trepidato all’uscita dei due capitoli precedenti non sono stati delusi: questo terzo sequel segue le direttrici narrative e ludico dei predecessori, enfatizzandone la spettacolarità con l’adozione di un nuovo motore grafico di enorme potenza. I canadesi di Rockstar, nuovi sviluppatori che hanno rilevato la licenza dai finlandesi di Remedy Entertainment, sono rimasti sul sicuro imbastendo una storia mozzafiato sulla falsariga delle precedenti.

L’ambientazione di partenza, questa volta, è in Brasile; numerosi flashback ci portano però in diversi luoghi del mondo, prevalentemente nordamericani. L’intreccio narrativo si svolge a metà tra la spy story e l’azione spettacolare, anche se in questo caso si è preferito tralasciare le sfumature noir che permeavano i primi due capitoli. Max Payne rimane l’eroe a tutto tondo che, alla stregua di uno 007, riesce sempre a cavarsela per il rotto della cuffia sconfiggendo i cattivi. A dire il vero, questa volta la difficoltà media di sopravvivenza, per il protagonista, è costantemente messa a dura prova; il sistema di salvataggio dei progressi, poi, è piuttosto macchinoso, il che rende drammatico districarsi in alcune situazioni concitate.

Novità assoluta la possibilità multiplayer, che almeno all’inizio lascia un po’ disorientati.

Il personaggio di Max Payne è sempre più sprezzante, cinico e spiazzante, ed è qui molto più protagonista assoluto che nei due episodi precedenti. La grafica clamorosamente bella permette di apprezzare anche dettagli di grande impatto visivo, quali le feste brasiliane o gli inseguimenti a tutta velocità.

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