da Los Angeles
Dagli amici del bar di Cin Cin a quelli della casa di riposo Pacific View sono passati più di quarant'anni ma Ted Danson è sempre lo stesso bell'uomo, affascinante, amichevole, elegante. A settantasei anni solo il colore dei capelli è cambiato, ad ogni nuova serie tv sono un po' più bianchi. «Sto esplorando l'invecchiamento - dice - alcune cose fanno un po' male, ci sono dolori e acciacchi. C'è un po' di tristezza perché hai vissuto abbastanza a lungo da provare nostalgie. Ma sto iniziando a imparare. E allora? Continua ad andare avanti! Così mi dico».
Ted Danson è il protagonista di A Man on the Inside, commedia in 8 puntate ora fruibile su Netflix che la critica americana ha accolto con entusiasmo. Dolce è l'aggettivo più gettonato. In effetti la mezz'ora di ogni puntata di A man on the inside lascia un gusto dolce in bocca e il sorriso sulle labbra.
Creata da Mike Schur che con Danson ha già lavorato in The good Place, l'attore di Cin Cin ora interpreta Charles, un insegnante di ingegneria in pensione e ormai vedovo che viene assunto da un'agenzia di investigazioni per infiltrarsi in una casa di riposo e smascherare il ladro che si è macchiato del furto della collana di un'ospite. Lo spunto arriva da una storia vera, la serie infatti trae ispirazione dal documentario The Mole Agent, del 2020, che seguiva un uomo che si era infiltrato in una pensione per anziani per cercare di investigare su possibili violenze.
Per Danson non è stato facile interpretare un vedovo: «Sono innamorato pazzo di mia moglie e l'idea che mi possa lasciare mi tormenta, quindi provare quelle emozioni, anche se solo sul set è stato faticoso». Cosa ha trovato facile invece è stato essere veicolo di un messaggio positivo: «Vorrei che le persone vedessero questa serie... veramente in pochi parlano dell'invecchiamento. Soprattutto in America. Invecchiare è percepito come un errore, come un qualcosa di cui vergognarsi. Ed è assurdo perché invecchiare è quello che succede se siamo fortunati. A tutte le età ci si può sentire vivi e vitali».
Lui stesso non sente il peso dell'età quando va a lavorare: «Provo la stessa emozione quando oggi varco il cancello di uno studio che provavo quando avevo 30 anni. Uno dei miei obiettivi nella vita è continuare a recitare sino all'ultimo e capire come essere divertente a ogni età». Ted Danson ha un modello a cui guardare: «Jane Fonda.
Ha qualche anno più di me e circa una decina di anni fa, quando avevo iniziato a pensare, ok ora devo trovare un terreno pianeggiante su cui atterrare, un posto dove andare in pensione e invecchiare serenamente, mi è capitato di vedere una sua intervista che mi ha fatto cambiare idea. Lei ha ancora il piede sull'acceleratore. E così ho deciso che no, non occorre rallentare. Basta continuare ad andare avanti, al tuo passo usuale».
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