Teheran silura il leader di Hezbollah

L’ala militare tolta a Nasrallah e affidata al numero due

Che Hassan Nasrallah non fosse un fulmine di guerra lo si era intuito. Nel luglio 2006 garantì ad amici e alleati che in pochi giorni gli israeliani si sarebbero stufati e tutto sarebbe ritornato come prima. Invece durò un mese e alla fine Hezbollah si ritrovò senza più armi e senza il controllo del sud del Libano.
Ora i nodi vengono al pettine. La suprema guida Alì Khamenei e i vertici dei servizi segreti iraniani hanno ridimensionato il segretario generale del Partito di Dio sottraendogli il controllo dell’apparato militare e affidandolo al numero due Naim Qassem. Le prime voci sul riallineamento interno circolavano fin dalla scorsa primavera, ma ora gli iraniani ed Hezbollah hanno deciso di renderle pubbliche. La conferma, seppur smentita da Hezbollah, è filtrata dalle basi della valle della Bekaa dove i Guardiani della rivoluzione iraniani sovrintendono alla macchina militare di Hezbollah, ed è approdata sulle pagine del quotidiano Asharq al Awsat.
La decisione di relegare a ruoli meramente politici Hasan Nasrallah, lasciandogli solo qualche competenza nel campo dell’intelligence, è arrivata dopo l’esame di un rapporto sulle decisioni assunte dal leader del Partito di Dio nel corso del conflitto. A far le scarpe a Nasrallah è stato nientemeno che Imad Mughnye. L’inafferrabile signore del terrore, scomparso dopo gli attentati di Beirut dell’ottobre 1983 costati la vita a oltre trecento fra marines americani e paracadutisti francesi, è tornato in Libano la scorsa primavera alla testa di una commissione di agenti iraniani per indagare sull’operato di Nasrallah. In qualità di responsabile del coordinamento tra i servizi di Teheran e il partito di Dio, Mughnye ha imputato al segretario generale la perdita del sud del Libano, ovvero di un prezioso avamposto affacciato sui territori israeliani.
Ad affossare ulteriormente il segretario generale ha contribuito il costo economico sopportato dall’Iran per reintegrare gli arsenali perduti da Hezbollah nel corso della guerra. Per sostituire i missili distrutti da Israele e acquistare i terreni a nord del Litani dove vengono immagazzinate le nuove partite di armamenti evitando i controlli dei caschi blu, la Repubblica islamica ha dovuto moltiplicare il budget del Partito di Dio portandolo da 400 milioni a oltre un miliardo di dollari l’anno.

Teheran ha così deciso di ridimensionare l’attuale segretario generale affidando l’ala militare allo sceicco Naim Qassem, attuale numero due. La mossa è un vero ritorno al passato visto che nel 1992 l’ayatollah Alì Khamenei sacrificò l’affidabilissimo Qassem pretendendo la nomina a segretario generale dell’allora 32enne Nasrallah.

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