Le telegiornaliste? Sono meglio delle veline

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In principio fu Lilli Gruber. Chioma rossa foriera di caratteraccio, posizione di tre quarti, mani perentoriamente piazzate sulla scrivania. Il tempo di far pace col concetto che era una donna a spiegare la situazione in Medio Oriente e, ben presto, i telespettatori del Tg1 furono pazzi di lei. Poi arrivarono tutte le altre. Un sacco di altre. E da allora, di tanto in tanto, qualche curioso sondaggio fornisce il polso del gradimento: chi è la più amata tra le telegiornaliste? Ora viene fuori che le telegiornaliste sono tutte le più amate. Che gli uomini le preferiscono alle attrici, che i camionisti le prediligono alle veline, che loro assecondano molto meglio il sogno erotico dei maschi italiani di quanto non siano in grado di farlo tante sgallettate vestite poco. Fatto più che comprensibile se si pensa all’aspetto fisico di certe mezzobusto: Cristina Parodi, Luisella Costamagna, Maria Luisa Busi, Maria Cuffaro... Facce capaci di fermare i treni, tailleur impeccabili, piglio, autorevolezza, sguardo dritto. Gli uomini adorano sentirsi leggermente in soggezione e loro sono capaci di farceli sentire in soggezione. Certo, tutto quello di cui vediamo intasate le tv generaliste stride un po’ con il trend denunciato dai sondaggi, ma forse qualcuno, prima o poi, si adeguerà. Intanto si tengono lo scettro e se ne prendono pure un altro: «Sarà che le donne, nel campo delle news sono più brave dei colleghi uomini?» azzardava ieri la regina Cristina Parodi nel salotto di Federica Panicucci Mattino Cinque (Canale 5, ore 8.40). A condividere il dilemma, con lei, in studio, Monica Vanali e Patrizia Caregnato e, in collegamento da Roma, Luisella Costamagna e Monica Setta (la più amata dai conduttori di tir).
Le gaffes, le papere, l’auricolare, il collegamento che salta e i gatti che ogni tanto invadono gli studi romani del Tg5 al Palatino. Con queste e con un sacco di altre cose hanno a che fare oggi i nuovi sex symbol degli italiani. Altro che Wonderbra e calzamaglie smagliate e corsetti ammazza respiro e raffreddori da nudo da calendario.

Anche se l’insospettabile Parodi, a sorpresa, si è detta possibilista nei confronti delle foto artistiche: «Se ti offrono tanti soldi e non è una cosa disdicevole ma perché no? Alla fine si tratterebbe di belle foto». E in effetti, per assecondare i sondaggi, a breve saranno loro a doversi «far sfogliare» assieme ai mesi dell’anno.

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