Numerose le cooperative sociali e Onlus presenti in Fiera, che con laboratori, conferenze e iniziative ludico-didattiche hanno illustrato le loro realtà per sensibilizzare ragazzi e famiglie sui temi del diverso e del disagio. L'Istituto David Chiossone, punto di riferimento genovese da sempre impegnato nell'assistenza dei disabili visivi, ha indetto un concorso letterario dal titolo «Parole per l'Integrazione», volto a far riflettere i ragazzi sull'integrazione scolastica dell'handicap e sul superamento delle barriere. In seguito alla premiazione, che ha eletto 4 fortunati sui 150 partecipanti, è stato proiettato il documentario «Altri Occhi», girato dal regista Guido Votano per raccontare l'amicizia tra due bambini non vedenti nata sul set del film «Rosso come il cielo». Oltre alle parole, i fatti: allo stand del Chiossone è stato allestito un laboratorio delle percezioni, in cui le educatrici dell'Istituto hanno guidato la famiglie in un viaggio per la salute degli occhi, fornendo consigli a misura di bambino ed eseguendo visite, a scopo didattico, per «tenere la vista sott'occhio».
«Il primo giorno abbiamo rilevato 4 casi di daltonismo, di cui i genitori non si erano accorti - raccontano le educatrici Barbara e Marica - anche se il secondo passo spetta a un medico oculista». L'impegno dell'Istituto è rivolto in larga misura ad abbattere le barriere sensoriali che limitano l'attività dei soggetti ipovedenti. «La disabilità visiva è poco considerata, perché è meno evidente di un handicap fisico» spiega Patrizia, giovane ipovedente appassionata di informatica che lavora al Chiossone testando l'accessibilità dei siti Internet, ancora pieni di «barriere digitali» che non tengono conto di chi ci vede poco. «I siti di pubblica utilità - continua Patrizia - devono uniformarsi ai criteri di accessibilità definiti dalla Legge Stanca del 2004, per essere fruibili anche da un disabile visivo».
Superstar della Festa è stata Boh, la «mascotte» extralarge famosa per le apparizioni a Striscia la Notizia, che oltre a intenerire i cuori di grandi e piccini è stata testimone delle incredibili potenzialità della Pet Therapy nello sviluppo delle capacità cognitive e comunicative. Spartia Pagliarini, Presidente dell'Associazione Italiana Pet Therapy, ha ricordato alcune esperienze che lasciano poco spazio ai dubbi sull'efficacia di questa dolce, straordinaria terapia: «A marzo si è concluso un progetto che ci ha portato a lavorare in due scuole elementari, ottenendo risultati sorprendenti sia nel caso di una bimba sordomuta, sia con un bambino che presentava un disturbo afasico e non parlava praticamente mai: alla fine del lavoro si è rivolto al cane riuscendo a formulare frasi logiche». E continua illustrando i lavori in corso: «Vogliamo che la Pet Tharpy sia riconosciuta a livello istituzionale, per qualificare la figura del per therapist e stilare una metodologia d'intervento. Ora stiamo lavorando a un progetto pilota sull'applicazione della Pet Therapy nel disturbo autistico, insieme al Chiossone e all'Ospedale Gaslini, a conclusione del quale è previsto un workshop il 22 giugno». Moltissime altre associazioni di volontariato hanno messo a disposizione la loro professionalità, tra cui il Centro Solidarietà (fondato da Bianca Costa) che dalla voce di Roberto Buzzi, responsabile del Settore Prevenzione, dimostra il suo impegno: «Da 30 anni ci occupiamo di prevenzione e recupero, aiutando i ragazzi con problemi di droga e lavorando per arginare il fenomeno della dispersione scolastica.
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