Le centraline arrivano fino a quota 500, e si fermano lì. Perchè quando le hanno costruite ed installate, nessuno a Hong Kong immaginava che il livello di concentrazione di inquinanti nell'aria della ex colonia britannica potesse davvero assurgere a simili livelli. E invece è successo. Le autorità di Hong Kong e Taiwan hanno dovuto invitare la popolazione a ridurre ai minimi indispensabili le attività all'esterno degli uffici e delle abitazioni, dopo che una tempesta di sabbia in arrivo dalla Cina settentrionale ha portato sulla zona una quantità senza precedenti di gas atmosferici, facendo segnare il record assoluto nelle classifiche degli ultimi venticinque anni. Il primato precedente, che risaliva al 2002, è stato doppiato. Alle 17 di oggi, ben sette stazioni di rilevamento segnavano quota 500, e il dipartimento per l'Ambiente ammetteva la possibilità che la situazione sia ancora peggiore, sebbene gli strumenti non abbiano la possibilità di spingere oltre la rilevazione.
In realtà, la tempesta proveniente dalla Cina non ha fatto che peggiorare una situazione già pesantemente critica. Negli ultimi quattro giorni prima dell'arrivo dell'ondata di inquinanti il rischio era stato qualificato «alto» da tutti i rilevamenti. «A parte alcune metropoli cinesi, non esiste una realtà paragonabile a Hong Kong che si trovi in una situazione simile sul fronte dell'inquinamento», ha dichiarato alla Reuters Anthony Hedley, docente di salute pubblica alla università locale.
L'attacco dei gas sta mettendo a rischio anche un evento sportivo che da molti anni richiama a Hong Kong decine di migliaia di fans: il torneo internazionale di rugby a 7 giocatori, la variante della pallaovale recentemente ammessa ai giochi olimpici.
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