Scontato un terzo della condanna in una cella del penitenziario di Huntercombe (Oxfordshire), l'ex campione del tennis tedesco Boris Becker è tornato in libertà.
La condanna
Il tre volte campione di Wimbledon si trovava dietro le sbarre dallo scorso 8 aprile per il reato di bancarotta fraudolenta. L'accusa gli aveva contestato 4 dei ben 24 reati a lui imputati, tutti relativi al processo per fallimento dichiarato nel 2017, con un debito insoluto di quasi 60 milioni di euro contratto con l'istituto bancario Arbuthnot Latham per un prestito legato alla sua tenuta sull'isola di Majorca.
Secondo l'Insolvency Act, Becker avrebbe dovuto dichiarare in maniera molto chiara tutte le sue attività, così come i beni del suo patrimonio. Al contrario, l'ex tennista aveva occultato "in maniera disonesta" queste informazioni. Al fisco non erano stati pertanto dichiarati trofei, premi (incluse la coppa di Wimbledon del 1985 e quelle dell'Australian Open conseguite negli anni 1991 e 1996), medaglie, immobili e attività imprenditoriali. Tutto per un totale di circa 1,3 milioni di euro (2,5 milioni di sterline) rimasto celato all'erario in modo tale che non venisse conteggiato nel corso della procedura fallimentare attivata dopo la dichiarazione di bancarotta.
Ritenuto colpevole dai giudici della Southwark Crown Court lo scorso 8 aprile, Boris Becker (54 anni) era stato condannato a due anni e mezzo di prigione, con un minimo di 15 mesi da scontare dietro le sbarre. Trascorsi quasi 8 mesi nel penitenziario britannico, l'ex tennista è stato rilasciato oggi, come riportano i media inglesi e tedeschi.
Il ritorno in Germania
Boris Becker risiede nel Regno Unito dall'ormai lontano 2012 ma, stando alle notizie arrivate adesso, è stato espulso ed estradato in Germania. A dare la notizia è il quotidiano tedesco Der Spiegel, che spiega come l'ex campione sia già atterrato a Monaco dopo aver viaggiato su un volo privato.
A confermare il ritorno di Becker in Germania anche il suo avvocato.Becker ha potuto beneficiare di uno schema fast-track, che comporta l'estradizione nel Paese d'origine se privi di cittadinanza e condannati a una pena detentiva superiore ai 12 mesi.
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