Sì, è vero: con Jannik Sinner ormai si parte in vantaggio di un punto e mezzo. Ma questa è stata la Davis di Matteo Berrettini, della sua definitiva resurrezione, dalla restituzione al tennis che conta di un giocatore che non poteva, e non doveva, scivolare così nell’oblio. Un bravo ragazzo, un bravo campione, lo sportivo della porta accanto. Che ora ha diritto di avere un finale di carriera senza infortuni e sfortune: “Nella vita non si sa mai, ma adesso finalmente so che a giocare ancora mi diverto. E così posso superare tutto”.
Se c’è insomma qualcosa di ancor più straordinario nella terza Coppa Davis della nostra storia, la seconda consecutiva, c’è la storia di Berrettini. Che racconta di come nello sport e nella vita, nulla in fondo sia impossibile. Prendendo le parole di Sinner, c’è sempre da migliorare: Jannik e Matteo sono ormai la coppia di fatto della nostra Storia, eppure domani sarà un altro giorno.
E, come ha detto il presidente della Federtennis (e padel) Angelo Binaghi, dopo l’anno più straordinario di sempre c’è ancora tanto da vincere: “Per esempio sono quasi 50 anni che un italiano non trionfa a Roma. Sarebbe ora di sfatare anche questo tabù”. Qualcuno può dire che non ce la faremo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.