Il fuoco cova sotto la cenere a Tblisi. A tre anni dalla breve guerra tra Russia e Georgia per l'autonomia dell'Ossezia del Sud (separatismo sobillato da Mosca), l'opposizione al governo del presidente Mikhail Saakashvili torna dopo due anni a sferrare una serie di manifestazioni per chiederne le dimissioni. E non è chiaro se, anche in questo caso, dietro ci possa essere la «manina» russa.
Ieri la polizia di Tblisi è stata costretta a sparare con proiettili di gomma sui manifestanti dell'opposizione che, armati di bastoni, stavano distruggendo un'automobile e picchiando chi si trovava al suo interno. Le immagini sono state mostrate dalle tv locali. Ma la tensione nella capitale della Georgia è tanta, così come si susseguno manifestazioni organizzate dal movimento di opposizione Assemblea nazionale per mandar via il presidente sgradito a Putin e Medvedev.
«La polizia è stata costretta a ricorrere ai proiettili di gomma per difendere cittadini pacifici», ha dichiarato un portavoce del ministerno dell'Interno, Shota Outiachvili.
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