Qualche settimana fa, la parte più fragile ed emotiva del Paese fu turbata dalla previsione di un terremoto devastante che avrebbe dovuto colpire Roma. Pulcinella in casi simili esclamava: «Che ci perdo ad aver paura ». La profezia, non si sa come e perché, era attribuita a Bendandi, studioso del tempo che fu. I cronisti più insidiosi suggerirono di fatto ai cittadini spaventati di fare una gita fuori porta per esorcizzare col vino dei castelli lo spettro della sciagura. Tutti gli scienziati insorsero, sostenendo che i terremoti non possono essere previsti soprattutto con l'anticipo di qualche decennio.
Ma chi sono gli scienziati? Che conto dobbiamo fare della loro fiducia nelle leggi della natura e nei vantaggi del metodo sperimentale? Che Galileo si muova nel cielo delle sue stelle, la credulità degli scienziati cede di fronte all'acume e alla volontà dei magistrati. E infatti all'Aquila un pm ha iniziato l'azione penale contro i sette componenti della commissione grandi rischi e un Gup ha ritenuto giusto rinviarli a giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni. In sostanza l'accusa è quella di non aver fatto evacuare la popolazione dell' Aquila in previsione del sisma che ha colpito la città nel marzo 2009. Gli imputati avrebbero dovuto prevedere sulla base dello sciame sismico precedentemente registrato il disastro. Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale geologico italiano, rinviato a giudizio con gli altri si è detto addolorato e colpito, incredulo. Insomma, i terremoti sono prevedibili o no e perché gli studiosi di tutto il mondo sostengono che non lo siano? È vero un vecchio detto latino dice che iudex è peritus peritorum , ma in realtà dove arriva la sua perizia? La magistratura invade ogni giorno campi inesplorati e presto vedremo nei tribunali interrogati come periti, a carico o a discarico, il mago Otelma e altri pittoreschi personaggi.
I cinesi sostengono che qualche minuto prima di ogni terremoto i cavalli nitriscono con un'intonazione tragica, e topi e serpenti abbandonino le loro tane, ma gli stessi cinesi pur benedetti dalla guida del Grande Timoniere, sostengono che non è possibile prevedere i terremoti: l'avviso che certi animali danno è tardivo e quindi inutile. Ma ciò che per i cinesi è impossibile diventa possibile per i nostri magistrati i quali possono consultare oltre al codice napoleonico anche le centurie di Nostradamus. La decisione relativa al terremoto dell'Aquila non porterà chiarezza nelle scienze geologiche, ma diffonderà una significativa paura fra tutti coloro che per professione spiano la terra e i suoi sussulti.
È un precedente. Non è da escludere che in ogni procura sia creato un procuratore aggiunto incaricato di guardare le stelle e di consultare gli antiche testi del mago Merlino. I tempi son duri, non c'è spazio per le rilassatezze, certi enti pubblici devono sfornare oroscopi e avvisi. Forse i cittadini non saranno più al sicuro, ma avranno una tutela formale che non serve a nessuno. La scienza è un optional, ma la magistratura tutto vede e a tutto provvede.
Mi sia consentito, come ultima annotazione di rivolgere un pensiero solidale a tutti i tecnici che osservano terra, mare, ruscelli e fiumi.
Anche se non hanno fantasie catastrofiche si devono attivare, pensando al peggio e al reato di procurato allarme. Sono vasi di coccio fra vasi di ferro costituiti da una magistratura occhiuta e da una natura imprevedibile come nei millenni passati. Si mettano a tremare anche quando la terra non tremerà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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