Attacco terroristico ad Ankara: kamikaze si fa esplodere davanti al ministero. Il Pkk rivendica

L'attentato si è verificato attorno alle 8:30 del mattino (ora italiana). Sarebbero rimasti feriti due agenti di polizia. Sul luogo è stato rinvenuto anche un lanciamissili. Il Pkk ha rivendicato l'attacco

Attacco terroristico ad Ankara: kamikaze si fa esplodere davanti al ministero. Il Pkk rivendica
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La Turchia ripiomba nell'incubo terrorismo. Una forte esplosione e diversi spari si sono uditi nella capitale Ankara questa mattina, quando in Italia erano da poco passate le 8:30. L'attacco è stato rivendicato dal Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), che ha diffuso un comunicato tramite l'agenzia Anf, vicina al movimento: "Un gesto di sacrificio è stato compiuto contro il ministero dell'Interno turco da una squadra che fa capo alla nostra Brigata degli immortali". La motivazione dietro questa azione terroristica sarebbe la vendetta per la morte di un guerrigliero curdo ucciso a Diyarbakir, nel sud-est del Paese.

L'area coinvolta è quella di viale İsmet İnönü, una delle vie principali della città vicina al Parlamento e ai ministeri. L'attacco, subito neutralizzato dalle forze di sicurezza, è avvenuto poco prima della cerimonia di riapertura dell'Assemblea generale turca dopo la pausa estiva. Pare che l'obiettivo fosse il dicastero degli Interni.

Arma attentato turchia
L'arma usata nell'attentato

Secondo le prime ricostruzioni, il commando era composto da due persone e si sarebbe avvicinato ai cancelli della Direzione generale della sicurezza del ministero a bordo di un furgoncino grigio. A quel punto uno degli attentatori, armato di fucile, avrebbe ingaggiato gli agenti in uno scontro a fuoco, mentre il suo compagno si sarebbe fatto esplodere. Polizia, guardia presidenziale, operatori sanitari e vigili del fuoco sono accorsi sul posto e hanno chiuso la zona al traffico, per permettere agli investigatori di svolgere tutti i rilievi del caso. Il veicolo utilizzato dal commando è stato perquisito dagli artificieri e i militari hanno rinvenuto anche un lanciamissili, ma non è chiaro se sia stato utilizzato.

Il ministro della degli Interni Ali Yerlikaya ha affermato che uno dei terroristi è stato "neutralizzato", ovvero arrestato, ucciso o ferito, e che due agenti sono stati "feriti lievemente". Fonti della sicurezza, però, riferiscono che uno dei poliziotti coinvolti nello scontro a fuoco è in gravi condizioni. Il procuratore generale di Ankara ha aperto un'indagine e imposto il silenzio stampa sull'attentato, ordinando l'allontamento dei giornalisti da viale İsmet İnönü.

Nel corso del suo intervento all'Assemblea generale, il presidente Recep Tayyp Erdogan ha definito l'attentato "l'ultimo sussulto dei terroristi": "Gli infami che minacciano la pace e la sicurezza dei cittadini non hanno raggiunto i loro obiettivi e non li raggiungeranno mai".

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