Il passaggio in Italia, l'asilo negato e i post islamisti: chi è l'attentatore di Monaco

L'agenzia di stampa tedesca Dpa sostiene che l'autore della tentata strage di Monaco di Baviera sia arrivato in Germania nel 2016 e su di lui pendeva un ordine di espulsione

L'arresto dell'attentatore
L'arresto dell'attentatore
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Ancora una macchina usata come strumento di morte, ancora la Germania come palcoscenico dell'orrore. A Monaco di Baviera ci sono 28 persone ferite, alcune in modo gravissimo come un bambino di due anni, e poi c'è un uomo fermato per questo crimine atroce, un afghano di 24 anni che non ha alcun diritto di risiedere e permanente in Europa. Farhad N. è nato a Kabul nel 2001 ed è arrivato in Germania dal 2016 ma l'agenzia di stampa tedesca Dpa riferisce che proveniva dall'Italia. Come e quando è arrivato in Europa ancora non è chiaro, ma per i tedeschi il suo primo ingresso l'ha fatto dall'Italia.

Era un minore non accompagnato, quindi ha avuto accesso a tutta una serie di agevolazioni e appena pochi mesi dopo il suo arrivo in Germania ha presentato domanda di asilo, che gli è stata rifiutata nel settembre 2017. La Germania non dice perché ha rifiutato l'asilo a quello che, almeno stando ai documenti, era ancora un minore nel 2017. Una pratica insolita, almeno nel nostro Paese. Ma per lui, evidentemente, non c'era più spazio in Germania e già nel 2020, alcuni mesi dopo essere diventato maggiorenne, è stato raggiunto da un decreto di espulsione mai ottemperato perché, nel frattempo, gli è stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo, Prima di agire, Farhad ha pubblicato sui social contenuti a sfondo islamico, che lasciano poco spazio di interpretazione e conducono le indagini verso la pista terroristica.

L'afghano era già noto alle autorità tedesche per furto e possesso di sostanze stupefacenti. Per lui, Olaf Scholz ha chiesto il rimpatrio immediato subito dopo il processo, che dovrà avvenire in tempi rapidi.

"Quante altre persone dovrebbero morire o essere ferite prima che l'SPD e i Verdi capiscano che non possiamo continuare così quando si tratta di migrazione. Il nostro Paese è sopraffatto, le nostre autorità di sicurezza sono sopraffatte", ha dichiarato Sahra Wagenknecht, fondatrice e leader del partito BSW, alla Bild.

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