Prof decapitato dallo jihadista: condannati anche sei ex studenti

Il tribunale ha condannato a pene detentive lievi o sospese sei studenti con le accuse di coinvolgimento in violenza aggravata e false accuse

Prof decapitato dallo jihadista: condannati anche sei ex studenti
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Nel 2020, il professore Samuel Paty venne assassinato per mano di un giovane jihadista. L'insegnante venne decapitato a Éragny, una cittadina francese della Val-d'Oise. Abdoullakh Abouyedovich Anzorov lo uccise al termine di una campagna d'odio partita da una studentessa, che quel giorno non era nemmeno presente in aula, mentì al padre su quello che disse l'insegnante. Al centro della polemica la decisione di Paty di mostrare le illustrazioni di Charly Hebdo nel corso di una lezione sulla libertà di parola.

Da quel momento partì la fatwa da parte di un imam contro Paty, che culminò con la sua uccisione e poi decapitazione. Anzorov, un rifugiato ceceno di origine russa di 18 anni, venne quasi immediatamente neutralizzato dalla polizia, che gli sparò. Oggi, il tribunale ha condannato sei degli studenti di Paty per quell'omicidio.

Come si legge nella sentenza del Tribunale del minori letta in udienza pubblica dopo un processo durato due settimane, le condanne vanno dai 14 mesi di carcere con la sospensione della pena ai sei mesi di detenzione effettiva con braccialetto elettronico. Nella decisione si legge che le condanne sono state emesse in ragione della "gravità dei fatti" e alla "personalità" degli imputati. Tutto il processo si è svolto a porte chiuse anche perché alcuni degli imputati, minorenni all'epoca dei fatti, ancora non sono maggiorenni. Nel 2020, gli studenti condannati avevano tra i 13 e i 15 anni. Un secondo processo nei confronti di otto adulti coinvolti nell'uccisione di Paty si terrà alla fine del 2024.

Gli adolescenti, a loro difesa, hanno sostenuto di non poter immaginare che l'insegnante sarebbe davvero stato ucciso. Oltre alle pene detentive lievi, sono stati tenuti a completare gli studi o a lavorare durante la durata della pena sospesa con controlli medici regolari. I cinque che hanno identificato Paty come aggressore sono stati condannati per coinvolgimento in violenza aggravata.

Il sesto imputato, che aveva riferito che Paty aveva chiesto agli studenti musulmani di alzare la mano e lasciare l'aula prima di mostrare alla classe le vignette del profeta, è stato condannato per false accuse. L'identità degli imputati, proprio in ragione della minore età al momento dei fatti, non è stata divulgata dai media.

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