Napoli - Niente sversamenti di rifiuti stanotte a Cava Sari di Terzigno. E l'allarme si alza per le tre bombe a mano ritrovate ieri pomeriggio. La zona nella notte è stata presidiata dai comitati di cittadini che vogliono impedire il passaggio degli autocompattatori, nonostante ieri la procura della Repubblica di Nola abbia indagato per interruzione di pubblico servizio il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, che nei giorni scorsi, con un'ordinanza, aveva vietato ai camion di sversare nell'invaso di Cava Sari. Un'ordinanza simile a quella di Auricchio è stata emessa dal sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella: quel Comune, però, ricade nel territorio di competenza della procura di Torre Annunziata.
I rifiuti Effetto dell'iniziativa giudiziaria dei magistrati nolani potrebbe essere la ripresa degli sversamenti nella Cava Sari tanto è vero che ieri il questore di Napoli, Santi Giuffré, aveva detto di aspettarsi una "notte calda" sul fronte dell'ordine pubblico. Il presidio degli abitanti di Terzigno e di Boscoreale è durato alcune ore, fino a notte inoltrata. Poi la maggior parte dei manifestanti, quando ha cominciato a cadere una pioggia battente e il freddo si è fatto più intenso, è tornata a casa. Ma la decisione era stata comunque quella, almeno per stanotte, di soprassedere dallo sversamento di rifiuti a Cava Sari.
Tolto il divieto È stata revocata l’ordinanza del sindaco di Boscoreale che vietava il transito agli autocompattatori diretti alla Cava Sari di Terzigno. Il provvedimento era stato adottato lo scorso mercoledì sulla scorta di quanto deciso dal primo cittadino di Terzigno che prevedeva il divieto per i 18 Comuni della zona rossa di sversamento rifiuti nella discarica. Il provvedimento è stato preso alla luce delle osservazioni della prefettura di Napoli, successive all’intervento della procura di Nola. Lo scorso 29 ottobre, infatti, erano stati prelevati dei campioni nel pressi della Cava e l’Arpac ha eseguito delle analisi. La successiva relazione ha affermato "la mancata acquisizione di controlli pregressi, necessari e dovuti, circa lo stato di qualità preesistente della falda acquifera prima dell’apertura della discarica" non consentendo "di formulare ipotesi precise sulla fonte della sua contaminazione".
La relazione ha inoltre ritenuto l’ordinanza adottata dal sindaco di Terzigno "del tutto ingiustificata e non supportata da qualsivoglia materiale probatorio, in particolare nella parte in cui si afferma la sussistenza di un attualità dell’inquinamento della falda acquifera idonea a determinare un grave pericolo per la salute pubblica" e che, nella sostanza, avrebbe determinato un’interruzione si pubblico servizio. Un’accusa per la quale il sindaco Auricchio ieri è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Nola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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