Luciana Baldrighi
È carica di bellezze artistiche la stagione daste milanese, che vede primeggiare la Dorotheum di via Boito, Christies Italia e la Porro & C.
Fino a domani, alla Dorotheum ha luogo lesposizione di opere selezionate in occasione della terza settimana annuale daste, con unampia scelta di preziosi lotti. In mostra dipinti, disegni antichi, mobili, sculture, vetri, porcellane, argenti e gioielli. In seguito dal 24 settembre al 3 ottobre si trasferiranno a Vienna per essere nuovamente in mostra; infine dal 3 al 7 ottobre si terrà lasta vera e propria. Gli oggetti della sezione vetri e porcellane provengono da importanti manifatture europee tra le quali Meissen, Vienna, KPM Berlino, Nymphenburg, Royal Copenhagen.
Di particolare effetto decorativo due opere provenienti dalla manifattura Meissen: una coppia di cesti con fiori e ramoscelli dorati risalenti al 1760 e stimati 22mila-33mila euro, e un suntuoso vaso a balaustra, alto quasi mezzo metro con decorazione di tipo Kakiemon, realizzato intorno al 1735 (25mila-40mila euro). Tra le sculture dal romanico al barocco spicca il rilievo di un portale con San Giorgio e il drago, datato alla fine del XV secolo, proveniente da Genova valutato 50mila-60mila euro. Mentre tra i disegni è giudicato particolarmente affascinante lottocentesco «La giovane lattaia», opera di Peter Fendi stimata 55mila euro. Lasta dei dipinti costituisce però la parte più interessante: quasi tutte le 400 opere presenti di cui 150 di autori italiani hanno valutazioni intorno ai 150mila euro. Angelica Cicogna Mozzoni, direttrice della sede milanese commenta: «Uno dei presupposti per questa straordinaria offerta di pittori italiani è da vedersi nella creazione della nuova sede di Dorotheum a Milano recentemente inaugurata, che ha riscosso lusinghieri successi nelle acquisizioni». Le fa eco lesperto di dipinti antichi Peter Wolf che segnala nel lotto lopera di Francesco Guardi «Capriccio con isola nella laguna» che si aggira sui 16mila euro. La stessa cosa vale per «Salvator Mundi» di Bartolomeo da Brescia e per «Il mercante» di Giacomo Ceruti. Non mancano dei Tiepolo, Jan Brueghel, Luis de Morales. Mobili e arredi di pregio risalgono al 1600 e 1700, tutti stimati tra i 24mila e i 30mila euro.
Dopo la Dorotheum, persenterà la Porro & C.
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