Titolo su del 3% «Ora i manager senza più alibi»

SFIDE Le partite finanziarie legate a Intesa Sanpaolo e a Commerz saranno il primo banco di prova per il vertice

Le dimissioni di Cesare Geronzi dal vertice delle Generali vengono accolte con euforia da Piazza Affari, che festeggia l’addio del banchiere di Marino spingendo il titolo in crescita del 2,97% a 15,93 euro, dopo aver toccato un rialzo massimo del 5,6%. In forte rialzo anche Mediobanca (+4,78%) che ha proprio in Generali il suo asset più rilevante. Se non erano affatto scontate le dimissioni del manager, lo è - secondo gli analisti - la reazione del mercato. I grandi fondi internazionali, spiegano dalle sale operative, vedevano in Geronzi un banchiere di sistema che poteva porre un freno alla crescita della compagnia e, senza di lui alla presidenza, sta tornando l’interesse per il titolo. Nella speranza di una maggiore crescita del gruppo in termini di utili. «Ora - spiega un’analista - il management non ha più scuse, la rottura all’interno del consiglio è stata sanata, e il capo azienda Giovanni Perissinotto può concentrarsi per far crescere la redditività del gruppo». Ma non solo. La «caduta» di Geronzi viene letta dagli investitori come un grande segno di discontinuità verso il passato: quello che sembrava impensabile potesse accadere in Italia è invece accaduto e il «sistema» non è stato in grado, o non ha voluto, stendere una rete protettiva. «È proprio questo che è mancato: Geronzi - dice un altro analista - è una persona che avrebbe resistito anche con un consiglio a lui contrario sapendo di poter confidare su un sistema politico che, ora, lo ha abbandonato. Quando nel fine settimana il ministro Giulio Tremonti ha affermato che «sarebbe meglio avere la vecchia Iri e Mediobanca per competere sul mercato», forse voleva mandare un segnale».
Da questa frattura Generali sembra, secondo il mercato, uscirne più forte. «Consiglieri come Della Valle, Caltagirone, Pelliccioli - prosegue l’analista - che sono anche azionisti e hanno investito molti soldi, ora pretenderanno che il management si presenti all’appuntamento delle prossime trimestrali con risultati in crescita». Il mercato reagisce a caldo, ma poi si dovranno fare i conti con il successore di Geronzi. «Un primo banco di prova per il management - osserva l’operatore - sono le partite finanziarie italiane ed europee che vedono coinvolta indirettamente Generali. Intesa Sanpaolo e Commerzbank hanno annunciato ieri un aumento di capitale, e il Leone di Trieste è azionista di entrambi i gruppi».

Sarà comunque il cda a decidere se partecipare o meno alle ricapitalizzazioni, sta di fatto che «questo consiglio - conclude l’analista - ha mostrato di essere in grado di prendere decisioni abbastanza sorprendenti a difesa del proprio management». Che adesso è atteso alla prova del mercato.

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