Tolstoj e «I racconti della Kolyma» aprono la nuova serie di «Cult Book»

Domani su Rai3 riprende il programma di Stas' Gawronski dedicato ai libri. In questa edizione spazio alle novità editoriali. La prima puntata si intitola «Carcere, delitto e castigo».

Poco più di un mese fa, nell'austera ma elegante sede romana della Laterza, i giovani critici e scrittori raccolti sotto la siglia QT auspicavano un ritorno in tv del libro e della letteratura. E Rai Educational li ha subito accontentati. Non con un nuovo format, si badi bene. Bensì con la quinta edizione di un programma che nel corso degli anni ha saputo raccogliere intorno a sé vasti consensi, anche se i colti rappresentanti della QT forse se lo sono lasciato sfuggire. Stiamo parlando di «Cult Book» che domani sera su Rai3 propone la prima puntata della quinta edizione.
Nelle intenzioni del suo autore e conduttore, Stas' Gawronski, la trasmissione intende raccontare la Letteratura con la creatività e la potenza di un video musicale. «CultBook», attraverso una sapiente miscela d'immagini tratte dal cinema e dal grande repertorio delle Teche Rai, una colonna sonora che spazia dal rock e la musica etnica al jazz e la musica classica, non solo ti fa vivere l'emozione della lettura, ma ti fa provare il gusto dei grandi libri grazie anche alla voce di scrittori e critici autorevoli, e la narrazione di un conduttore televisivo, Stas' Gawronski, che prima di tutto si considera un grande lettore. Il cuore della trasmissione è il libro, non come oggetto per riempire gli scaffali ma come una nave su cui viaggiare e spalancare gli occhi sul mondo: «Cult Book» in buona sostanza è semplicemente il «vedere storie», come il canone della tv giovanilista oggi impone. Lo stesso conduttore, una volta scelto il volume di cui parlare, si abbandona alla lettura di alcuni brani alternati a brevi spiegazioni sulla storia che il libro racconta, in modo da non far mai perdere il filo al lettore. A queste letture e spiegazioni si alternano poi alcuni interventi di critici e scrittori chiamati ad analizzare personaggi e nodi narrativi.
Nella nuova edizione un'alternanza di classici e novità, romanzi e saggi, racconti e poesie, caratterizzerà ogni puntata, centrata su un tema specifico attraverso un corto circuito tra alcuni grandi libri. Così può accadere che le parole di Cesare Pavese s'incontrino con quelle di Tolstoj e di Tahar Ben Jelloun per calare lo spettatore nella dimensione drammaticamente attuale del carcere e delle ragioni personali dell'espiazione della colpa; ma anche che le pagine tormentate e libere di Jack Kerouac facciano eco a quelle di un classico italiano come Federigo Tozzi e a quelle di un giovane scrittore come Andrea Bajani, in un appassionante percorso intorno al tema dell'identità e della memoria. Il racconto di «CultBook» procede attraverso le letture ad alta voce, la narrazione e le riflessioni di Stas' Gawronski tra schegge di citazioni cinematografiche e rare interviste di repertorio come quelle a George Simenon, Saul Bellow, Ryszard Kapuscinski, Giuseppe Berto.
A queste voci si aggiunge quella scanzonata e penetrante di Maria Agostinelli per un approfondimento sulle nuove uscite editoriali, ma anche quella precisa, potente e visionaria di Eraldo Affinati che ogni volta trae dal suo tesoro di lettore e scrittore un libro da riscoprire.
La puntata in onda domani venerdì 10 giugno, si intitola «Carcere, delitto e castigo» per affrontare il tema della prigionia, della pena e della speranza attraverso la lente di grandi opere letterarie quali «Resurrezione» di Lev Tolstoj, «Il libro del buio» di Tahar Ben Jelloun e «Il carcere» di Cesare Pavese. Tre opere diverse tra loro che forniscono lo spunto di riflessione. Tra gli altri intervengono Serena Vitale, Lorenzo Mondo e Alessandro Zaccuri.

Nella sua rubrica incentrata sui classici della leteratura, lo scrittore Eraldo Affinati consiglia la lettura de «I racconti della Kolyma» di Varlam Salamov, mentre per le novità letterarie Maria Agostinelli segnala la riedizione da parte di Sellerio di «Ognuno muore solo» di Hans Fallada, due libri che raccontano l'efferatezza dei regimi e delle ideologie del '900. Peccato soltanto per la scelta dell'orario. L'inizio del programma è previsto per le 0.55. Roba da nottambuli, purtroppo.

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