Tom Cruise delude la Germania: sembra un James Bond

La stampa tedesca stronca il film sull’attentato a Hitler: incredibile, minimizzati gli ideali antinazisti di Stauffenberg

Tom Cruise delude la Germania: sembra un James Bond

Berlino - Tra le tante critiche che la stampa tedesca rivolge a Operazione Valchiria, il film sull’attentato a Hitler del 20 luglio del ’44, presentato a Berlino in prima europea, la più pesante è di aver trasformato la figura centrale del complotto, von Stauffenberg, l’uomo che collocò l’ordigno esplosivo che solo per un soffio non uccise il Führer, in un James Bond in uniforme di ufficiale della Wehrmacht. Come un personaggio tutto preso dalla dinamica dell’attentato, affascinato dall’azione, sprezzante del rischio ma dei cui ideali si dice poco o niente riducendo le motivazioni del suo gesto ad un odio feroce per il tiranno.

La delusione è stata enorme. Perché il conte Claus Schenk von Stauffenberg, fucilato la sera stessa del fallito attentato, è una figura sacra della storia tedesca, il massimo esponente di una resistenza che permette di dimostrare che durante il Terzo Reich non tutti i tedeschi erano nazisti. E l’annuncio che Hollywood, dopo tanti film sui tedeschi cattivi e massacratori, avrebbe portato sullo schermo la storia di von Stauffenberg, affidando il ruolo di protagonista ad una star come Tom Cruise, aveva suscitato grandi aspettative. «Questo film cambierà l’immagine della Germania nel mondo», scrisse il Frankfurter Allgemeine Zeitung. E invece il regista Bryan Singer e lo sceneggiatore Christopher McQuarrie, più che sulla celebrazione della resistenza, hanno puntato sugli aspetti emozionanti dell’attentato, secondo il giudizio pressoché unanime della stampa tedesca. «Il risultato è un thriller che ricorda Lo sciacallo, il film di Fred Zinnemann sull’attentato a De Gaulle», scrive Spiegel online.

Senza tanti giri di parole Die Welt scrive che sul piano della verità storica il film è un fiasco. «Ci rendiamo conto che gli autori di un film storico sono costretti, per esigenze drammaturgiche, a ricorrere ad espedienti di scena per dare più efficacia al racconto ma tutto ha un limite».

Tra gli storici il più arrabbiato è Johannes Tuchel, per il quale il maggior difetto del film è aver minimizzato l’obbiettivo della congiura che non era solo quello di eliminare Hitler ma di ripristinare lo Stato di diritto.

Più indulgente di Franz von Stauffenberg, un nipote dell’attentatore, nonostante alcune inesattezze: «Per esempio nel film si vede mio nonno che ascolta estasiato la musica di Wagner mentre in famiglia tutti sanno che non poteva soffrire Wagner. Capisco però che per gli americani un ufficiale prussiano deve adorare Wagner».

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