Tony Effe e l'affare della collana vietata

Ma più di lui a naufragare nella contraddizione è la Rai. Perché la collana di Tony Effe no (e quella di Noemi e l'orologio di Iva Zanicchi no) e il bracciale, il vestito, le scarpe dei suoi colleghi sì?

Tony Effe e l'affare della collana vietata
00:00 00:00

da Sanremo

Ma guarda un po' questo Tony Effe. Se ne viene qui al Festival con il marchio da rapper maledetto e inciampa nella collana di marca. Perché Nicolò Rapisarda (così all'anagrafe), dopo aver fatto parlare mezza Italia per i suoi testi misogini, tanto da essere cacciato dal concertone di Capodanno, che ti combina a Sanremo? Non si arrabbia perché gli censurano le canzoni (del resto si è presentato in gara con l'innocente Damme 'na mano, sennò Conti mica lo sceglieva), ma s'infuria perché gli ispettori della Rai lo costringono a togliersi la collanona griffata prima di salire sul palco per evitare pubblicità occulta. «Mi tolgono i superpoteri, per me la collana è come quando tagliavano i capelli a Sansone», sbotta. E minaccia anche di abbandonare il Festival. Del resto, non la si può lasciare incustodita in camerino: vale più di 70mila euro. E uno che canta «con una sola botta faccio due gemelli/ Il maschio lo chiamo "Gucci", la femmina Fendi» come fa ad affrontare l'Ariston senza quel pendente?

Poi, ieri pomeriggio torna a farsi agnellino, smorza le polemiche, dice che quando s'arrabbia esagera nei toni, spiega che la collana nell'immaginario hip hop è un accessorio indispensabile, insomma, sesso, soldi e mamma... questo è il rap, raga... Ma più di lui a naufragare nella contraddizione è la Rai. Perché la collana di Tony Effe no (e quella di Noemi e l'orologio di Iva Zanicchi no) e il bracciale, il vestito, le scarpe dei suoi colleghi sì? Cosa che del resto fa notare anche il rapper in questione che, tra l'altro, è apparso al Dopofestival in diretta con la medesima collana. Si difende il direttore Prime Time, Marcello Ciannamea, ancora scottato dalle infinite polemiche dello scorso anno per la scarpe di John Travolta: «Perché - in sostanza - il regolamento vieta di mostrare marchi riconoscibili per evitare la pubblicità occulta».

Peccato che il confine sia molto labile, perché sul palco c'è stata una sfilata di artisti e conduttori con abiti, gioielli, accessori talmente iconici da non aver bisogno di loghi. Senza parlare della campagna martellante di pubblicità dei brand che va avanti da settimane.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica