Torino, non solo Sindone: restauri e iniziative

Parte la riorganizzazione del sistema dei musei composto da Palazzo Reale, il Museo Egizio e la nuova sede della Galleria Sabauda che sarà trasferita nella nuova ala di Palazzo Reale. Risistemazione di Villa della Regina

Torino, non solo Sindone: restauri e iniziative

Torino in questi giorni, capitale della Sacra Sindone, ancora una volta è al centro di un dibattito culturale che vede la riorganizzazione completa del sistema museale , composto da Palazzo Reale, il Museo Egizio e la nuova sede della Galleria Sabauda che sarà trasferita nella nuova ala di Palazzo Reale, liberando così gli spazi dell’intera pinacoteca raccolta nel tempo dalle dinastie sabaude, che comprende capolavori dal 1300 al 1900. A questa novità si aggiungerà la risistemazione di Villa della Regina, realizzata dall’architetto Juvarra nel 1700 che si affaccia sul Po. In previsione anche il recupero delle serre del complesso che domina la collina dove si possono ammirare le storie di Enea di Corrado Gianquinto, come spazio di accoglienza dell’intero complesso e dei giardini.

Il gruppo capitanato dall’architetto Marco Albini di Milano che si sta occupando da tempo del progetto della Pinacoteca Sabauda vede nei restauri di Villa Della Regina uno spazio destinato a potere nuovamente usare le serre della magnifica residenza arricchendola di servizi.

Gli Uffici della Regione Piemonte sono ospitati a Palazzo Lascaris, un altro esempio di risistemazione compiuta dallo stesso studio milanese. Ma torniamo alla Galleria Sabauda per meglio comprendere come muterà il suo spazio. Si tratta di 10 mila metri quadrati, soprannominati "La manica lunga" di Palazzo Reale affacciati lungo via XX Settembre e circondati sul retro dai giardini reali. Questa vasta ala fu costruita dall’architetto Stramucci dove in parte sorgono i reperti archeologici di un teatro romano. "Ci stiamo occupando di valorizzare il forte aspetto scenografico della facciata monumentale, del teatro romano, del viale d’ingresso e del verde. La nuova ala sorgerà a quattro piani fuori terra e come allestitori pensiamo a come collocare e creare il percorso di quadro che vanno dal periodo Gotico al Novecento. - prosegue l’architetto Marco Albini. La Collezione Gualino che prende il nome da un industriale locale è tutta novecentesca. Oggi la raccolta ospitata al Museo Egizio, dove gli spazi non le rendono onore, ossia il dovuto decoro (sono esposte solo 700 opere), verrà riesaminata in ogni sua opera per campionatura di restauro".

Il progetto prevede di collegare il Museo Archeologico già esistente negli interrati e la nuova sede della galleria Sabauda: l'illuminazione è stata pensata con sistemi a "led" per avere una luce diffusa nell'ambiente e una luce puntuale di "accento" su ogni quadro. Secondo il direttore regionale del Piemonte (ex direttore regionale della Lombardia), Mario Turetta (Pdl) "L'operazione da me pensata per i vari complessi torinesi e piemontesi, prevede di concentrare i servizi regionali, biglietteria, book shoop, guardaroba, bar e servizi. Al tutto concorrerà la Fondazione San Paolo. Ma è stata l'ex sovraintendente alla Galleria, Enrica Spantigati che ha coordinato il progetto fino dall'inizio. Un lavoro che è andato in concomitanza con gli studi del direttore Astrua. Mi sono occupato inoltre di indire una gara pubblica per l'appalto dei lavori che inizieranno nel settembre 2010 e termineranno tra tre o quattro anni, ma la cosa importante da dirsi è che il maggior merito di questa operazione è stato quello di avere sbolccato i denari per il finanziamento di questa gigantesca impresa attessissima.

- prosegue Turetta - Torino si prepara a una nuova stagione artistico e culturale con la messa a punto della Reggia di Venaria, sempre curata con amore battazzata dal mio staff, un auspicio anche per quanto riguarda lo stesso complesso di Palazzo Reale, spesso chiuso al pubblico, ricco di capolavori, con stanze e saloni d'epoca affrescati, una libreria antica e una sala d'armi". Tutto questo riguarda il recupero della Reggia Albertina di Pollenzo settecentesca, sede dell'Università del Gusto, di un albergo e altri centri culturali ripristinati dallo stesso Studio Albini. 

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